Lo abbiamo scritto ripetutamente nei mesi scorsi.Il pericolo era nell’aria, ora è diventato concreto. Ed è il momento amici lettori di andare a protestare per strada. In modo civile e democratico, ma fermo e determinato, per ribadire al presidente regionale Zingaretti, al Partito democratico di cui Zingaretti è segretario nazionale, ed all’Acea che l’acqua pubblica di Ladispoli non si tocca. Che ci sono 40 mila persone pronte a manifestare ininterrottamente per evitare uno scippo di Stato che non ha motivazioni. Ladispoli non vuole consegnare il servizio idrico ai privati, non vuole vivere l’incubo di comuni vicini che da anni protestano per la gestione ed i costi dell’acqua potabile da parte dell’azienda capitolina, non vuole rinunciare all’ottimo lavoro svolto da anni dalla municipalizzata Flavia Servizi. E’ una battaglia difficile ma non impossibile da vincere, saranno necessarie sia la mobilitazione popolare sia la collaborazione di un Governo che vede insieme Lega e Movimento 5 stelle che hanno sempre fatto della difesa dell’acqua pubblica il loro cavallo di battaglia elettorale. Senza dimenticare che il voto massiccio di un recente referendum indicò che gli italiani non vogliono la privatizzazione del servizio idrico. Siamo curiosi, a tale proposito, di vedere come si comporteranno ora il Partito democratico di Ladispoli e tutte le anime della cosiddetta Sinistra ortodossa davanti alla decisione del loro dominus Nicola Zingaretti di strappare l’acqua pubblica ai cittadini per consegnarla ad Acea. Il tempo per contrastare questa manovra è poco, come ha sottolineato con una nota sui social il sindaco Alessandro Grando.
“Con una lettera a dir poco minacciosa Acea ha bussato alle nostre porte per acquisire gli impianti e la gestione del servizio idrico integrato. Nella diffida, ricevuta ieri, veniamo invitati a consegnare tutto entro 15 giorni, in caso contrario sono state preannunciate azioni legali e la richiesta di un risarcimento danni per il mancato adempimento di legge. Vista la criticità della situazione, e considerando che l’argomento va al di là degli schieramenti politici, ho chiesto al Presidente del Consiglio comunale di convocare con urgenza la conferenza dei capigruppo, che si svolgerà venerdì 12 luglio alle ore 18:00, per valutare insieme a tutte le forze politiche lo stato dei fatti e concordare eventuali possibili azioni. Le richieste di Acea sono ovviamente provocatorie, è infatti tecnicamente impossibile che la gestione del servizio idrico integrato possa essere trasferita in così poco tempo e senza i necessari sopralluoghi. Tuttavia, al di là delle tempistiche, la questione rimane molto complicata, soprattutto in considerazione del fatto che tutte le opposizioni fatte in questi anni a livello giudiziario dal nostro comune non sono andate a buon fine. Se la legge non è dalla nostra parte nessuno ci potrà togliere il diritto di manifestare il nostro legittimo dissenso nei confronti di una imposizione che, lo sappiamo bene, porterebbe ad un aumento del costo dell’acqua e ad un peggioramento del servizio reso ai cittadini di Ladispoli”.