Sulla scia del virologo di fama internazionale, il consulente del ministro della salute conferma che il caldo umido abbatterà il contagio
Il caldo può uccidere il coronavirus. Lo aveva già detto e ribadito il virologo di fama mondiale professor Giulio Tarro che in sintesi così aveva dichiarato in un’intervista rilasciata una decina di giorni fa a Luca Telese: “Il caldo abbatterà il contagio: il sole è il miglior antivirale”.”Noi dobbiamo usare le armi di questo paese, il sole e il mare, per aiutarci a guarire”. Ed aveva raccomandato: “Bisogna stare all’aperto e non negli spazi chiusi”. Il luminare era stato fortemente contestato da alcuni colleghi e media mainstream, ma non nel merito. Bensì cercando di screditare l’onorata carriera e le competenze del luminare, con l’attivazione di una macchina del fango a mezzo stampa, al punto che il professore Tarro si è visto costretto a presentare una querela per diffamazione.
Fatto è, se proprio ce ne fosse bisogno, che a confermare la tesi del Prof.Tarro, è stato uno studio scientifico americano, che è stato citato dallo stesso Walter Ricciardi, consulente del ministro della salute, oggi in un’intervista al quotidiano La Stampa. Secondo questo studio il virus al sole con 24 gradi scompare in due minuti, e soffrirebbe terribilmente l’umidità.
«Uno studio presentato il 24 aprile dal sottosegretario alla sicurezza interna Usa alla Casa Bianca mostrerebbe che il virus soffre il caldo umido. Al chiuso, con 24° e 20% di umidità può resistere su una superficie per 18 ore, con 35°e un tasso di umidità dell’80% la sua permanenza non supera l’ora. Se poi si è al sole bastano 24° e lo stesso livello di umidità perché scompaia in due minuti», dice Ricciardi. «Poi vedremo a giugno quando con il caldo umido il virus potrebbe attenuarsi».
Il tempo è galantuomo…