VIVERE A CIVITAVECCHIA É POSSIBILE?

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PORTO BENE COMUNE

Non solo mare, turisti e terme: nella città del carbone arriva un nuovo inceneritore. 

di Barbara Pignataro

Voglio vivere a Civitavecchia, posso? Chiede un numero sempre maggiore di abitanti alle prese con una città che cambia, non sempre in meglio. Il neonato Comitato S.O.L.E ( salute, opportunità, lavoro, ecologia) ha recentemente messo in luce la situazione in cui versa oggi la città e, se nessuno interviene, anche lo scenario futuro.

La recente notizia dell’imminente costruzione di un’inceneritore al confine con il comune di Tarquinia, ma di fatto in casa loro, ha portato le varie realtà già presenti nel territorio a unire le forze per iniziare la battaglia.La nostra redazione si era interessata alla vicenda pubblicando un loro comunicato che denunciava i fatti, il 14 ottobre scorso. Abbiamo poi dato voce a Luciano Damiani, un cittadino di Civitavecchia che che fa parte del Comitato. Ha raccontato la storia di una città fatta non solo di mare, porto e turisti, bensì di un luogo critico in tema di sicurezza ambientale e sanitaria.

Qual’é la situazione in cui versa Civitavecchia? 

Due importanti questioni sono alla base del nostro allarme. La prima: Civitavecchia andrà a carbone fino al 2025 per poi passare a gas. La seconda, sulla quale vogliamo puntare l’attenzione, è l’arrivo dell’inceneritore nel territorio. Rappresentano una minaccia per la salute dei cittadini e per l’ambiente: in città è presente una centrale elettrica a carbone, Torre Vandaliga Nord, che avrebbe dovuto essere smantellata ma di fatto, rimarrà attiva. Non solo: Enel ha avviato le procedure per la costruzione di 2 nuovi gruppi a gas in ciclo aperto, spacciandola per conversione. Contemporaneamente la società A2A ha chiesto l’autorizzazione per la realizzazione di un mega inceneritore di rifiuti nel comune di Tarquinia, al confine con Civitavecchia, che  sarà la prima a risentirne. Su questo progetto il Sindaco di Tarquinia è l’unico a poter intervenire in qualità di tutore della salute pubblica.

Vogliono eliminare il servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta?

La raccolta domiciliare è attiva ed efficace in tutto il Comune. Ma in un documento di programmazione che la giunta ha approvato ultimamente, si legge che  il servizio di fatto non funziona, sostanzialmente si paventerebbe un ritorno ai cassonetti in strada. Inoltre si cita la chiusura del circolo dei rifiuti, che comporterebbe l’interruzione del percorso di smistamento e riciclo della mondezza, in barba alla differenziata. Si creerebbe così la necessità di un’inceneritore, che giustificherebbe la procedura di richiesta in atto di un nuovo impianto alle porte di Civitavecchia.

Dunque arriva l’inceneritore. Il Sindaco di Tarquinia che dice?

É la Regione che deve approvare o rifiutare l’inceneritore. L’ultimo, quello che potrebbe opporsi realmente alla costruzione, nel caso questa vada avanti, è il sindaco di Tarquinia, facendo ricorso al Regio Decreto ( 27/07/34) che lo rende tutore della salute pubblica. Lui può fermare sia in corso d’opera che a cosa fatta. Lo farà?

Il governo rinnovando  le autorizzazioni AIA ambientali, ha di fatto decretato la salubrità del progetto, dov’è il pericolo per Civitavecchia?

Il Ministro dell’Ambiente decise, nell’ottica dell’uscita dal carbone, di rivedere tutte le autorizzazioni ambientali di Torre Valdaliga Nord. La procedura attuale è un riesame. Enel è stata autorizzata, con piccole modifiche, ad andare avanti fino al 2025. Chiedevamo di bruciare meno carbone, 3.600.000 contro 4.500.000 tonnellate, ma  la  riduzione non è stata accolta.

Il nuovo impianto a gas, sostituirà la vecchia centrale?

Enel,  il 15 maggio 2019,  ha presentato al Ministero dell’Ambiente istanza per la costruzione di un’impianto a metano, che sostituirà quello a carbone. Quest’ultimo non verrà però demolito, solo spento. Non c’è la garanzia che non verrà riattivato in futuro.

Il metano è sempre una fonte fossile. Il progetto alternativo di un’energia sostenibile presentato a Civitavecchia è stato bocciato?

Non stiamo uscendo dal fossile. Tutto è in divenire. Una città pulita, quella che vorremmo, è al momento utopica. Ultima novità, Enel, ha richiesto l’autorizzazione per avviare a gas la centrale a Montalto di Castro: c’è un procedimento in atto.

A livello politico, a Civitavecchia, chi è pro e chi contro?

Al Consiglio Comunale in teoria sono tutti contro: giovedì 24 ottobre scorso c’è stata una riunione dove finalmente si sono esposti. La conferenza dei capigruppo ha prodotto un’ordine del giorno votato all’unanimità,che esprime un fermo “no” al proseguimento dell’uso dei fossili per la produzione energetica, e un altrettanto fermo “no” all’uso di qualsiasi tipologia di rifiuto come combustibile.

Civitavecchia e il fossile, quale l’impatto sulla salute?

Le emissioni nocive sprigionate dall’utilizzo del carbone sono  tra le più pericolose in assoluto, sia per la salute dell’uomo che per l’ambiente in cui viviamo. Gli abitanti di Civitavecchia sono esposti a questo tipo di inquinamento industriale da oltre 50 anni, l’impatto sulla loro salute non si è ancora completamente manifestato. Insieme alla presenza delle centrali, in città l’inquinamento è legato a un intenso traffico navale e stradale.