VOGLIA DI TENEREZZA

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Il regista de Lamerica e Il ladro di bambini, Gianni Amelio, torna al cinema con La tenerezza. Il film, liberamente ispirato al romanzo di Lorenzo Marone, La tentazione di essere felice, è prodotto da Pepito e Rai Cinema con il contributo del Mibact per il suo valore culturale.

di Barbara Civinini

Amelio torna al cinema con una commedia dal gusto post neorealista, ambientata in una Napoli bene che non siamo abituati a vedere. La storia è tutta impastata di sentimenti che s’incontrano, tra il sorriso e la violenza. Un padre e i suoi figli non amati, un fratello e una sorella in conflitto, una giovane coppia che sembra serena. Sul grande schermo s’intrecciano le vite di due famiglie in una Napoli inedita, lontana dalle periferie, una città borghese dove il benessere può mutarsi in tragedia, anche se la speranza è a portata di mano. Trapela un senso d’insofferenza che non può non farci pensare al coming out che il regista fece in occasione della Berlinale di tre anni fa, anche se l’intreccio proposto dalla sua ultima fatica ha più a che fare con il senso d’inadeguatezza dovuto alla vecchiaia incipiente piuttosto che con l’orientamento sessuale. Il film è tratto dal romanzo La tentazione di essere felice di Lorenzo Marone, la storia del vecchio e cinico rompiscatole Annunziata che ha deciso di fregarsene di tutti e persino dei suoi sogni chiusi nel cassetto. E come nel romanzo, la vita dell’anziano avvocato, interpretato da Renato Carpentieri, sarà sconvolta dall’arrivo dei vicini di casa, Fabio (E. Germano) e Michela (M. Ramazzotti), che entreranno nella sua vita vuota riempiendola di affetto e vivacità, fino a quando un evento inaspettato sconvolgerà la vita di tutti. Gli altri protagonisti sono i figli delusi di Lorenzo, cui ha negato il suo affetto, in particolare Elena  (G. Mezzogiorno), madre single di un bimbo che il nonno preleva di nascosto da scuola per educarlo a modo suo. L’anziano cineasta, classe 1945, torna al cinema con una riflessione lucida sui mali del nostro tempo dopo aver ricevuto il premio alla carriera al MedFilm Festival e aver pubblicato con Mondadori il suo primo romanzo autobiografico Politeama. Le molte aspettative per la pellicola firmata dal pluripremiato regista de Lamerica, Il ladro di bambini e de I ragazzi di via Panisperna, solo per citare alcuni fra i suoi film più conosciuti, di cui ha curato anche la sceneggiatura con Alberto Taraglio, certo non andranno deluse. Alla cronista de La Repubblica che gli chiede cos’è la tenerezza il regista calabrese, figlio d’emigranti, risponde: ” La capacità di tenersi la mano senza nessun altro scopo”. E poi aggiunge: “(…) tutti avremmo bisogno di un gesto così, che non è solo una mano che tocca l’altra mano, ma è un’anima che tocca un’altra anima”. Forse con questo film Amelio pensa di aver appianato i suoi conti in sospeso con la vita. Infatti, alla cronista che gli domanda cos’è per lui il coraggio a un certo punto dice: “Sono venuto a Roma senza un soldo. Ma per fare il cinema, non l’operaio. Nei miei film ho riproposto i conti che avevo in sospeso con la vita”. Il film distribuiti da O1 e prodotto da Pepito e Rai Cinema, con il contributo dei Beni Culturali, il sostegno del Comune di Napoli e della Film Commission, ha aperto il Bif&st di Bari.

2977-3294

DIDE

Locandina del film – Fonte: 01Distribution

Renato Carpentieri (Lorenzo) in una scena del film – Fonte: 01Distribution

Elio Germano e Micaela Ramazzotti, i vicini di casa – Fonte: 01Distribution

Giovanna Mezzogiorno (Elena) con il regista durate le riprese – Fonte: 01Distribution