Vitamina A
A cura della Dr.ssa Caterina Tramontana
Quante volte abbiamo letto sulle etichette, ad esempio, durante l’acquisto di integratori e di prodotti cosmetici termini quali retinolo, acido retinoico.
Queste denominazioni evidenziano la presenza nel prodotto di una delle quattro vitamine liposolubili non prodotte dall’uomo indispensabili per questo ultimo: la vitamina A.
Essa viene prodotta industrialmente a partire dall’isolamento del retinolo nell’olio di pesce e poi lavorato in sei fasi. In natura è presente come provitamina nelle piante e ortaggi, sotto forma di β-carotene. Presente negli ortaggi di questo periodo: broccoli, carote, cavolo, verza, foglie di lattuga, indivia cruda, spinaci, zucca invernale. Negli alimenti animali quali nel fegato, nel formaggio, nel burro, nelle uova e nel latte.
Una volta assorbita nell’intestino viene immagazzinata nel fegato, in media le persone con una corretta alimentazione hanno una provvista di vitamina A di due anni come deposito epatico, quindi i sintomi di una carenza si sviluppano molto lentamente e richiedono mesi. Essi possono annoverarsi in disturbi della vista, della pelle, ossa e nel sistema immunitario.
Le dosi raccomandate nei bambini sono da 300 a 700 μg (dunque fino a 700 mg tenendo conto che 1 mg di retinolo equivale a 6 mg di β-carotene), negli adulti la dose raccomandata da 700 a 900 μg. Tali valori sono ampiamente forniti con una dieta equilibrata, dosi incrementate possono causare ipervitaminosi, nello specifico, danno epatico, ittero, ingrossamento del fegato e della milza, ipertensione portale e cirrosi.
Nelle donne in gravidanza non vanno superati gli 1.8 mg/dì. Spesso negli integratori viene riportata l’unità di misura internazionale UI. 1 UI corrisponde ad un equivalente biologico di 0.3 μg di retinolo o 0. 6 μg di β-carotene. Il ruolo cardine della vitamina A è l’azione necessaria per il mantenimento della funzione della retina. Si combina con l’opsina una proteina della retina la quale coniugata forma la radopsina presente nei bastoncelli, cellule responsabili della visione crepuscolare (nell’ombra).
La sua carenza è dovuta ad una dieta inappropriata oppure ad un malassorbimento intestinale come nella fibrosi cistica, ostruzione delle vie biliari, somministrazione di farmaci ipolipemizzanti. Può comportare disturbi visivi come metaplasia dell’occhio o (ipercheratosi: epitelio stratificato e squamoso); in cui la forma grave colpisce irreversibilmente la cornea (xeroftalmia cioè mancanza di secrezione oculare). Emeralopia (cecità crepuscolare) con possibilità nei casi gravi di cecità totale. Può agire come co-fattore nei sistemi enzimatici.
Diviene necessaria alla crescita delle ossa, alla funzione testicolare, alla regolazione della crescita e alla differenziazione dei tessuti. Aiuta a mantenere sani pelle e capelli, divenendo utile nel trattamento dell’acne, impetigine, foruncoli, ulcere cutanee quando usato localmente sulla cute.
Un’attenzione infine va prestata nei casi di utilizzo di farmaci in concomitanza dell’assunzione della vitamina in quanto ad esempio gli anti-acidi ne riducono l’assorbimento, gli anticoagulanti potenziano la loro azione con possibile rischio di emorragie. Gli oli minerali e alcuni antibiotici ne aumentano la tossicità. I fumatori, come anche nei casi dell’alcolemia o alcolismo cronico, possiedono un ridotto assorbimento della vitamina A.
Da questo breve excursus si evince che l’uso di questa vitamina richiede come sempre attenzione e specificità individuale.