VIOLENZA SULLE DONNE: +35% DI RICHIESTE DI AIUTO NEL TERRITORIO

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LO SPORTELLO ANTIVIOLENZA PRESSO LA CASA DELLA SALUTE DI LADISPOLI RISCHIAVA DI CHIUDERE MA È SALVO. FONDI CONCESSI PER ALTRI 5 MESI.

Marito che parte da casa e raggiunge l’attività della moglie per sfondarle la vetrata tentando di assalirla. Alla fine i carabinieri lo bloccano, portandolo in caserma e denunciandolo a piede libero. È l’ultimo caso a Ladispoli di un’estate molto complicata dove i militari sono intervenuti numerose volte all’interno delle mura domestiche per arginare un fenomeno in ascesa, soprattutto da quando è iniziata la pandemia. E lo sportello Antiviolenza, servizio vitale proprio per arginare situazioni simili, ha rischiato di chiudere. Sarebbe stata una beffa dopo tanti anni di attività. Invece è salvo, almeno per altri 5 mesi. È un punto di riferimento per le donne vittime di soprusi da parte di mariti e compagni.

Dopo gli appelli lanciati negli scorsi mesi da varie associazioni, il comune ladispolano, alla guida del distretto sanitario di zona, ha attivato un fondo di 15mila euro. Lo scorso 4 agosto Margherita De Pascalis, la vicepresidente di “Donne in movimento”, aveva inoltrato una pec ai comuni e all’Asl di Rm 4 sottolineando come fosse urgente porre rimedio ad una situazione delicata scongiurando l’interruzione dell’attività. «Sono state condotte numerose iniziative per il potenziamento dei consultori familiari – è quanto scritto dell’associazione – e soprattutto per l’apertura di un Centro antiviolenza nel territorio. Attualmente è attivo uno Sportello, finanziato fino al 31 agosto con 30mila euro del Piano sociale di zona e 10mila provenienti dall’Asl. Fondi non sufficienti per l’istituzione di un Centro, assolutamente necessario in considerazione del significativo aumento delle donne seguite allo Sportello e per la necessità di ampliare le attività per consentire alle stesse donne di usufruire di un servizio diversificato nelle sue azioni, aperto tutti i giorni, collegato alla rete regionale, con un rapporto più strutturato con forze dell’ordine e magistratura, senza tralasciare la prevenzione nelle scuole».

I numeri. Uno studio parla di un 35% in più di richieste di aiuto provenienti dal popolo femminile seppur lo Sportello sia aperto solo due volte alla settimana coprendo 10 ore. Troppo poco evidentemente per le tante realtà dietro le quinte ma valide nel supporto a centinaia di donne: Luogo Comune, Donne In Movimento, Cassiavas, Metamorfosi, Nuova Crisalide, Karibù e Solidarietà. E così è arrivata la risposta del comune di Ladispoli che di fatto ha messo a disposizione dei soldi almeno fino a gennaio 2022. «Solo nel primo semestre 2020 – si legge nella determina – dai dati in possesso del distretto, almeno 30 persone hanno utilizzato lo Sportello per richieste di aiuto». Nei successivi sei mesi l’emergenza non si è placata. «Era importante dare un segnale; – risponde Fiovo Bitti, assessore alle Politiche sociali – il progetto avrebbe bisogno di stabilità. Ci muoveremo in questa direzione anche per seguire le indicazioni del ministro Orlando».
Dal 2013 il piano non ha trovato mai una continuità per le carenze di finanziamenti pubblici.