Gentile Direttore, anche a nome di molti altri Cittadini abitanti in via Palermo a Ladispoli voglio ringraziarLa per la sensibilità e l’immediatezza giornalistica dimostrata, per l’ennesima volta, dal suo seguitissimo settimanale, in questo caso tramite l’altrettanto correlato seguitissimo sito informatico, al fine di evitare(almeno per ora) pericoli immediati a persone e cose con una potatura dei rami pericolosamente penzolanti dell’alberatura stradale, uno dei quali, già spezzatosi dal tronco e pronto a cadere, è stato rimosso subitaneamente, nel pomeriggio del 24 u.s., dai bravissimi rappresentati dei Vigili del Fuoco ( un Corpo che tutto il mondo ci invidia, come tutte le altre Realtà delle nostre Forze dell’Ordine).
Ho scritto sopra “almeno per ora” in quanto già ora, e siamo all’inizio della buona stagione e quindi, come è giusto, tutta la flora si implementerà tantissimo, che i “pennoni” dei platani svettano al livello dei quarti/quinti piani dei palazzi quando vengono investiti, soprattutto dal vento di maestrale, il quale li prende, direttamente in maniera vorticosa e molto potente, dai quarti/quinti piani dove già svettano i suddetti cespi dei platani si flettono già giù pericolosamente fino all’altezza dei secondi/primi piani! Questo ora che il fogliame è scarso, ergo di poco peso specifico, quindi più avanti, con almeno altri quattro mesi di crescita sicura boh… Fra l’altro la cosa che ha piuttosto sorpreso, sia me che gli altri, è stato quello che nel tratto di strada che va verso sud della stessa via che si snoda, sempre rettilineamente, da via Trieste a via Genova lo stesso identico tipo di alberi è stato “potato” a zero ed attualmente essi sono solo ai giusti ributti stagionali. Comunque se “almeno per ora” la problematica relativa alla potatura dell’alberatura stradale sembrerebbe “temporaneamente” accantonata ( La prego,Gentile ed Efficace Direttore, di perdonarmi l’utilizzo di questi condizionali ma il caso penso li imponga) Le vorrei segnalare, con cognizione di causa, sapendoLa Persona attenta e scrupolosa che prima di pubblicare questa mia verificherà de visu ciò che le scrivo, altre tre magagne che affliggono la porzione di via Palermo che va da via Venezia a viale Italia e lo faccio nell’ordine di pericolosità che noi Cittadini riteniamo siano: All’altezza del civico 90 un palo della luce curvilineo totalmente in ferro risulta sempre più inclinato verso terra ergo un pericolo costante per persone e cose e quello che ne inevitabilmente, purtroppo, prima o poi ne conseguirà se non verrà rimosso. Il suddetto palo, facente parte dell’illuminazione stradale, dopo il famoso distruttivo tornado che investì la nostra bella Città ( e non solo) fu anche transennato e nastrato come elemento non certo rassicurante poi il tutto scomparve e boh anche qui … ( solo per la cronaca, a seguire, molte sono state anche le segnalazioni effettuate tramite i bravi, e solleciti nell’andare a vederlo, Rappresentanti della nostra Polizia Locale). Seconda cosa: Nel marciapiede antistante all’altezza del civico 97 c’è, troneggiante in mezzo al marciapiedi!, un “simpatico” palo, in questo caso ligneo, con base in cemento latero chiavardata “targato” Siptel (anni ’70 del secolo scorso e completamente avulso e scollegato da qualsiasi realtà quindi assolutamente inutilizzato da chicchessia) che costringe le persone e soprattutto mamme con carrozzine e diversamente abili a scendere immantinente sul piano stradale con tutti i rischi correnti dal fatto che alle spalle sopraggiungono in velocità incolpevoli auto che, all’improvviso, si trovano di fianco (quando ci si allarga solo di poco) le realtà suddette e tutti quei pedoni che non amano slaloneggiare intorno ad esso. Terza cosa: All’altezza dei civici 109, 111, 113 e 115 quando piove in maniera incessante, mancando, da sempre, qualsiasi chiusino o caditoia che dir si voglia, per un più che ampio spazio continuativo di oltre 30 mt. c.a. si forma una più che notevole realtà “lacustre” estremamente invasiva sotto il marciapiedi che, spessissimo, raggiunge il completo “pareggio” sul marciapiedi e sui passi carrabili dei quattro numeri civici con “curve di livello” massime arrivanti addirittura all’ingresso esterno delle realtà interessate i i cui abitanti, a meno che non si provvedano di stivali di gomma alti almeno fino al ginocchio, non passano né di fronte, né a destra né a sinistra. Ma anche qui, a parte gli sfortunati abitanti dei suddetti civici che hanno enormi difficoltà nel sortire nei giorni di pioggia, chicchessia, per doppiare gli invasi spontanei di acqua piovana, si transita, fra spruzzi ed a sprazzi, solo in mezzo alla strada visto che, con l’acqua, normalmente in questi casi ai mozzi delle ruote, vi sono le macchine incolpevolmente parcheggiate lungo l’intransitabile marciapiedi e dintorni (vds. i carrabili). C’è anche da dire che l’acqua, la quale ovviamente diminuisce solo attraverso il lento assorbimento del piano stradale, diviene il “laghetto” spontaneo dove gli zozzoni di passaggio, che purtroppo non mancano mai, anche forse per sfregio, si divertono a gettare cartacce, bottiglie di plastica e di vetro, mozziconi a gogò e quanto d’altro di tutti i tipi ordine e natura che non è il caso di precisare essendo di natura squisitamente igienica. Zozzeria che verrà rimossa solo quando, da turnazione, tocca a questo lato della strada ma, ovviamente, per gli operatori, che comunque fanno sempre del loro meglio, ciò può avvenire, considerando le metodiche ed in macchinari in essere, solo quando i lacustrelli non si appalesano fisicamente più. Nell’ordine delle parolacce e dei moccoli non scrivibili, in quanto si sentono (urlati) dei florilegi e delle sequenze “terribili”, quest’ultima realtà risulta essere la medaglia d’oro, seguita da quella del palo ligneo medaglia d’argento e per esclusione ovvia (trattandosi di tre realtà) medaglia di bronzo il palo della luce al quale nessuno (per ora) manda maledizioni. Palo in ferro del quale, i più attenti ed informati, girano già molto alla larga ma che quando verrà giù all’improvviso, (incrociamo le dita e facciamo tutti i gesti apotropaici umanamente possibili ed immaginabili), potrebbe fare tanta “bua” come minimo alle macchine parcheggiate o in transito, oppure ai pedoni o ad entrambi insieme con conseguenze bruttissime. Che dite (forse) vale la pena di toglierlo e sostituirlo al più presto con uno nuovo, o no?
Un affezionato lettore residente in via Palermo
Caro lettore, L’Ortica già il 21 aprile 2017 si era occupata del palo pericolante in via Palermo. Senza ottenere risposte dalla passata amministrazione. Ecco articolo.