Verso una cultura della Politica

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Come mai si possono violare con tanta facilità gli articoli della Costituzione italiana o i trattati internazionali sui diritti umani ratificati anche dall’Italia?

I tre amici al bar: Roberto Magri, Diego Corrao e lo scrivente, impegnati nella difesa dei diritti dei cittadini e dei consumatori, si occupano anche di politica locale e la scorsa settimana hanno partecipato ad una conferenza sull’ambiente organizzata da diverse “forze politiche” legate al M5S, svoltosi in uno stabilimento al centro della Città di Ladispoli.

Anche oggi è stata scelta una struttura del Lungomare Marina di Palo a Ladispoli, giustamente il periodo estivo invita ad organizzare negli stabilimenti balneari locali, così da far apprezzare al pubblico e ai relatori anche la nostra spiaggia e il bellissimo mare.

I tre amici al bar, sempre disposti al dialogo costruttivo, oggi  hanno fatto visita agli amici di Forza Italia Ladispoli, che hanno organizzato un ciclo di conferenze: “2023 Ladispolana”, con il patrocinio de “Il Tempo”, Regione  Lazio, ASL Rm4 e Comune di Ladispoli. I temi, oggi venerdì, 22 c.m. dalle ore 17.15 – 19.30,  trattati riguardavano gli argomenti: “ L’Italia in Europa” e “Lobby e imprese: la risposta della Politica”.  La serata è stata condotta magistralmente dal Consigliere Comunale Marco Penge, assistito dal suo direttivo e in particolare da Paolo Ravarino e Stefano Penge. L’On. Giorgio Simeoni, Consigliere R.L., con la sua naturale verve e competenza ha animato bene il pubblico illustrando diversi punti importanti della politica di Forza Italia.

Personalmente sono per la fuoriuscita dell’Italia dalla UE e per il ripristino della Banca d’Italia come banca centrale pubblica e per il ritorno alla vecchia Lira. L’Europa è solo una remissione per l’Italia e gli italiani, oltre ad essere il terzo contribuente e a pagare spesso delle multe per la non applicazione dei regolamenti e/o direttive europee; l’argomento : “C’è lo chiede l’Europa”, pronunciata dai politici di destra e di sinistra, di solito comporta solo l’aumento dei sacrifici e restrizioni delle libertà garantite dalla Costituzione italiana, vedi il “green pass” europeo non discriminante per i non vaccinati rispetto al “green pass” italiano discriminate e per tanto anti-costituzionale e contrario al Regolamento europeo che istituiva il “green pass europeo” (ci sono state tante sentenze di Tribunali che hanno dichiarato ciò).

Tutti politici che promettono “la cessione della sovranità” alla Commissione Europea (non eletti da nessuno), a loro dire porterebbe alla soluzione dei problemi antichi del “sistema Italia”; finora nessuna delle “promesse europeiste” ha portato dei benefici ai cittadini italiani, all’economia italiana e al sistema politico/culturale in generale! Il 12.10.2013 in Aula Consigliare organizzai un convegno:” Europa si, Europa no – Sovranità monetaria e del popolo inesistente”, in cui autorevoli relatori dimostrarono, al grande pubblico, i danni fatti dallo “europeismo servile” praticato dalla classe politica dal 1992 ad oggi.

I tre amici al bar, sono aperti al dialogo, cercano di capire le posizioni degli altri attori politici e rispettano le opinioni diverse dalle proprie, proprio perché convinti del pluralismo, base della Democrazia, inoltre il dialogo e il rispetto sono l’unica via per circoscrivere il “pensiero unico” sulle questioni europee. Il confronto sincero, fatto in un clima di tolleranza, aiuta a trovare la verità e a far crescere quel senso civico necessario per il progresso della società.

Negli ultimi tre anni la Costituzione italiana è stata stracciata, perché i diversi Governi succedutosi non hanno affatto rispettato i singoli articoli della Costituzione. I DPCM, tanti amati e praticati dai Presidenti: Conte e Draghi, sono semplici atti amministrativi e nell’essere gerarchicamente inferiori alle norme costituzionali non potevano limitare le libertà individuali così come garantiti dalla Costituzione italiana (anche questo risulta da tantissime sentenze dei Tribunali italiani). E se l’articolo 11 C.I. recita che l’Italia ripudia la guerra, né il Presidente Draghi, né il Presidente Meloni potevano inviare armi all’ Ucraina, perché l’Ucraina non facente parte dell’UE e ancora meno della NATO non poteva essere sostenuta non essendoci accordi giuridici validi! Nessun consenso europeo o accordo politico euro-atlantico poteva spingere ad entrare indirettamente nella guerra in Ucraina.

La domanda è come mai si possono violare con tanta facilità gli articoli della Costituzione italiana o i trattati internazionali sui diritti umani ratificati anche dall’Italia?

Per fortuna presto cambierà lo scenario internazionale, perché l’unipolarità (dominio USA) cesserà e lascerà spazio alla multipolarità (portato avanti dal BRICS), ovvero il ritorno della sovranità dei Stati e del rispetto culturale, storico e tradizionale delle nazioni.

Raffaele Cavaliere