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Le donne di ieri e di oggi
Film di Paola Cortellesi

VENERDÌ 26 LUGLIO ALLE 21.

 

IL PRIMO FILM DA REGISTA DI PAOLA CORTELLESI RACCONTATO IN BIANCO E NERO, AFFRONTA LA CONDIZIONE DELLE DONNE DEGLI ANNI 40, PASSANDO PER LA SVOLTA STORICA DEL DIRITTO DI VOTO.

di Barbara Civinini

Uno schiaffone in pieno viso e via, come se niente fosse. Questa è la vita di Delia, in balìa di un marito padrone e di un suocero canaglia. Ha come unica aspirazione il matrimonio della primogenita, nella speranza di una vita migliore. Siamo nel 1946, in una capitale che ricorda quella di “Una giornata particolare”.

È la storia ordinaria di una famiglia qualunque, raccontata da Paola Cortellesi alla sua prima volta dietro e davanti alla macchina presa: “C’è ancora domani”, scritta a sei mani con Furio Andreotti e Giulia Calenda. Avevo il desiderio di mettere in scena le donne che ho immaginato dai racconti delle mie nonne: storie di vite dure, narrate con la volontà di sorriderne, dice la regista, che interpreta anche la protagonista del film, Delia. In quei racconti c’erano le donne comuni, che hanno accettato una vita di prevaricazioni perché così era stabilito, senza porsi domande. Questo è stato. Questo, a volte, è ancora, rimarca. Delia non vale niente, così le hanno insegnato.

Ma una lettera, che certifica il suo diritto di contare, accende la speranza nel cambiamento. Il vero dramma di questo film è nella normalità della prevaricazione che Ivano, interpretato da un versatile Valerio Mastandrea, usa abitualmente su sua moglie, spalleggiato dal vecchio padre Ottorino (Giorgio Colangeli), maschilista fino nel midollo. Il suo consiglio parla chiaro: “Non devi picchiare Delia così spesso, altrimenti si abitua. Devi picchiarla molto più forte, ma raramente così se ne ricorda”.