VACCINO ANTICOVID: FACCIAMO CHIAREZZA

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vaccino anticovid
Dottor Professor Aldo Ercoli
Dottor Professor
Aldo Ercoli

Il vaccino anti covid19?
Ne parlano tutti, spesso in modo confusionale. Partiamo da alcune certezze attuali.
È facoltativo non obbligatorio anche se non mancano voci, anche autorevoli, che vorrebbero introdurre l’obbligo vaccinale per salvaguardare la salute collettiva. Questo specie se non si raggiunge l’immunità di gregge (attorno al 70% dei vaccinati). Anche se la maggior parte dei pazienti che vedo, specie anziani, vorrebbero vaccinarsi prima possibile non sono pochi coloro, soprattutto meno in là con gli anni, che hanno dei dubbi e chiedono un mio parere al riguardo.

È un argomento delicato che va affrontato con competenza e onestà intellettuale. Il vaccino Phizer – Biontech, in corso di trattamento in alcuni grandi paesi (Gran Bretagna, Usa), e il Moderna sono n RNA pertanto hanno un efficacia che si avvicina al 90%, pertanto molto alto. Occorre somministrare nel caso del vaccino Pfizer due dosi a distanza di tre settimane l’una dall’altra. Durante il mese di trattamento il vaccinato non è immune perché il suo sistema immunitario non ha ancora sviluppato gli anticorpi.
Siamo tranquilli allora? Dobbiamo vaccinarsi tutti?
Permetto che non sono un medico no-vax. Riconosco meriti enormi a tanti vaccini che hanno sconfitto malattie terribili (cito solo la poliomielite). Cerco però di ragionare nell’intento di fare chiarezza. E mi domando ( un medico dovrebbe sempre interrogarsi). Il vaccino serve per proteggere il soggetto grazie agli anticorpi. Nel caso del Covid-19 si pensa che perdurino per circa sei mesi (variabilità individuale dai 3 ai 9 mesi). Anche sulla durata degli anticorpi non ci sono certezze. Tutti ci auguriamo che tra 6-8 mesi il Covid scompaia e non ci tenga compagnia per anni. In quest’ ultima malaugurata evenienza se non viene raggiunta l’immunità di gregge dopo circa 6 mesi dalla vaccinazione occorrerà ripeterla di nuovo perché gli anticorpi non ci sono più.

A mio modo di vedere prima di vaccinare un individuo è necessario effettuare un test sierologico. E’ questo un punto fondamentale che ho già trattato. Se il soggetto ha avuto il Covid e l’esame sierologico è fortemente positivo (tampone nasofaringeo molecolare negativo e sierologico positivo) che necessità ha di vaccinarsi?
In Italia ci sono sinora ben un milione e mezzo di pazienti che sono guariti dal Covid. Se si documenta che hanno ancora gli anticorpi specifici perché vaccinarli? Non riesco a capire il razionale di chi dice che andrebbero vaccinati tutti lo stesso. Forse il Covid non colpisce solo i polmoni…
Dopo questa lunga premessa, che ritengo prioritaria, consiglio vivamente la vaccinazione per tutti i pazienti a rischio (per età avanzata, comorbilità, immunodeficienza). Questi, oltre al personale sanitario, sono i soggetti da proteggere e vaccinare per primi. Vaccinare i bambini (da 1 a 12 anni) mi sembra assurdo perché, come tante volte ho scritto, non si ammalano mai seriamente né trasmettono il virus ai genitori e nonni. Sono gli adulti, anche asintomatici, che sono una mina vagante non solo per se stessi quanto soprattutto per i soggetti più fragili.
Altra domanda. Il vaccino Covid19 può dare effetti collaterali?
E’ raro ma, come per i farmaci, può succedere. Il più serio è una forte reazione allergica che può portare allo shock anafilattico. Specie nei soggetti allergici (ma non esclusivamente) vi è prima una sensazione di arrossamento sul viso e sul tronco, tachicardia, ipotensione arteriosa e infine difficoltà respiratoria (dispnea) che può portare all’exitus. E’ una patologia molto grave che ho, nei decenni, visto varie volte quando si somministrano farmaci (basti pensare solo all’allergia alla penicillina e ai betalattanici). Se il medico (unico autorizzato al vaccino) non interviene prontamente, secondo scienza e coscienza, il paziente può morire. Da sempre ho a studio nel frigorifero l’adrenalina (o l’epinefrina). Nella mia borsa sanitaria (vi ho scritto anche un libro nel 1998, più volte ristampato dalla Edimes Pavia, dal titolo (“La borsa del medico”), ho sempre fiale di antistaminici e soprattutto di corticosteroidi. Io stesso sono allergico alla “puntura d’ape” e porto sempre con me, quando vado specie in campagna, il cortisone in fiale. Finora sono stato punto quattro volte, provando sulla mia pelle i primi sintomi che vi ho descritto, subito stroncati da una fiala di Bentelan 4 mg che mi sono auto iniettato endovena.

Tornando al Covid, finora nella stragrande maggioranza dei casi sintomi collaterali o non ci sono stati oppure sono stati blandi e passeggeri (cefalea, febbre,astenia). Al massimo durano un giorno. Se scrivo e parlo di shock anafilattico è perché, seppure molto raramente, può accadere. Sono sempre stato del parere che il medico debba sempre augurarsi il meglio ma essere anche preparato al peggio.
PS: La nuova variante del Covid è più diffusiva ma sembra meno letale. Pur essendo variato il genoma del Covid19 la speranza è che gli anticorpi già presenti nei guariti e quelli messi in circolo dal vaccino siano efficaci. Dobbiamo valutare l’efficacia della terapia farmacologica. Occorre poi mettere in pratica il piano pandemico. Meglio tardi che mai.