Vaccini Covid-19, lo studio: “Rischio autoimmunità e malattie reumatiche”

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 “I vaccini COVID-19 dovrebbero essere considerati un fattore di rischio per indurre non solo vasculite ma anche altri fenomeni autoimmuni e autoinfiammatori sistemici e che la relazione tra vaccinazione e autoimmunità dovrebbe essere ulteriormente studiata”.

Il sospetto che l’autoimmunità potesse rappresentare un fattore di rischio dei vaccini contro il covid-19, circolava da tempo. Ma per lo più era stata bollata come teoria “complottista” e “no vax”, e comunque liquidata con un laconico “non ci sono evidenze”. Anzi fino ad oggi la vaccinazione contro il covid 19 è stata raccomandata caldamente ai pazienti con patologie autoimmuni, nonostante non siano stati effettuati studi che possano escludere il rischio di peggioramento o di attivazione.

Il professor Paolo Puccetti, farmacologo e immunologo che figura nella Top Italian Scientist in Biomedical Sciences (H-Index: 85) da tempo invitava a non sottovalutare questo possibile effetto avverso. Un nuovo studio sembra dar ragione ai sospetti del farmacologo.

Si tratta di un recentissimo articolo pubblicato da Autoimmunity Reviews (prestigiosa rivista medica bimestrale peer-reviewed specializzata in articoli inerenti l’autoimmunità pubblicata da Elsevier), intitolato Immune mediated events timely associated with COVID-19 vaccine. A comment on article by Badier, et al.: “IgA vasculitis in adult patients following vaccination by ChadOx1 nCoV-19” nelle cui conclusioni leggiamo “*…la nostra esperienza mostra che i vaccini COVID-19 dovrebbero essere considerati un fattore di rischio per indurre non solo vasculite ma anche altri fenomeni autoimmuni e autoinfiammatori sistemici e che la relazione tra vaccinazione e autoimmunità dovrebbe essere ulteriormente studiata.

Puccetti così ha commentato il suddetto articolo: “Ecco che la narrazione, a fronte dell’opprimente stoltezza che sa di cappa di piombo, rivela le sue crepe, inutilmente occultate da chi dovrebbe avere le mani della dea Kālī per riuscire a tappare tutti i buchi. Mi censuravano i post quando usavo la parola autoimmunità, mimetismo molecolare, le malattie reumatiche come controindicazione assoluta. Ma il tempo è galantuomo. Se sono rose fioriranno, pensavo. Non sono, purtroppo, rose, ma hanno fiorito lo stesso. L’ortica della autoimmunità sta fiorendo alla grande nel grande prato delle manifestazioni reumatiche (reumatico = colpisce ossa, muscoli e articolazioni)”.

Già un paio di mesi fa, un altro studio scientifico riteneva che il vaccino COVID-19 potesse essere l’innesco della vasculite IgA in un caso che era stato segnalato. Ma si trattava di un unico caso. Invece con il nuovo studio, a cui fa riferimento il prof Puccetti, abbiamo un quadro ben più ampio, anche se parliamo ancora di “soli” 19 casi seguiti in un centro di reumatologia in Slovenia:

“*Nel nostro centro di reumatologia secondaria/terziaria, – scrivono gli autori – da oltre un decennio registriamo e seguiamo meticolosamente pazienti con vasculite sistemica e recentemente abbiamo segnalato 8 casi di vasculite sistemica temporalmente correlati all’immunizzazione COVID-19. La vasculite nella nostra coorte è stata seguita da 7 a 20 giorni dopo la vaccinazione. Sorprendentemente, nella nostra esperienza, sono stati documentati non solo vasculite dei piccoli vasi, ma anche casi di vasculite dei grandi vasi, quest’ultima frequente quanto la prima. Ultimamente, abbiamo anche trattato un altro paziente che si presentava 3 settimane dopo aver ricevuto il vaccino Pfizer-BioNTech con vasculite IgA cutanea limitata istologicamente provata che regrediva rapidamente dopo una breve terapia sistemica con glucocorticoidi.

Inoltre, abbiamo monitorato casi di altri eventi autoimmuni/autoinfiammatori che si sono sviluppati in stretta associazione con la vaccinazione contro il COVID-19. Entro il 31 agosto 2021, 361.495 persone nella nostra regione hanno ricevuto almeno una dose dei quattro diversi vaccini COVID-19 disponibili in Slovenia (Pfizer-BioNTech e Moderna, Oxford/AstraZeneca e Jannsen/Johnson&Johnson). Durante lo stesso periodo di osservazione, abbiamo documentato 19 ulteriori eventi autoimmuni/autoinfiammatori temporalmente correlati con la vaccinazione COVID-19  La polimialgia reumatica è stata la manifestazione più frequente seguita da pannicolite cutanea e disturbi neuromuscolari. È interessante notare che in 2 pazienti con malattia di Still ad esordio nell’età adulta, è stato documentato un ulteriore potenziale fattore scatenante: il primo paziente ha ricevuto l’immunizzazione contro l’encefalite da zecche 14 giorni prima di ricevere il vaccino COVID-19 e il secondo paziente ha avuto in concomitanza Epstein Barr infezione da virus. Inoltre, 2 pazienti si sono ripresi dall’infezione da COVID-19 6 mesi prima della vaccinazione e 3/19 pazienti avevano una storia di malattia reumatica di vecchia data ben controllata al momento della vaccinazione. Eventi autoimmuni/autoinfiammatori si sono sviluppati con un ritardo medio di 17 giorni dopo la vaccinazione parziale (cioè la prima dose) o completa in 7 e 12 casi, rispettivamente”.

“*La vaccinazione può indurre malattie autoimmuni de novo, in particolare in individui geneticamente predisposti. – proseguono gli autori – Sono state documentate segnalazioni di vasculite (più comunemente vasculite cutanea e vasculite IgA) a seguito di vaccinazione (più frequentemente vaccino antinfluenzale).

Per quanto riguarda i meccanismi patogenetici, sono stati ipotizzati il ​​mimetismo molecolare, l’iperattivazione/attivazione da parte del sistema immunitario, la perdita di tolleranza immunitaria, la formazione di neoantigeni e l’attivazione di anticorpi. Sebbene i meccanismi patogenetici della vasculite associata a COVID-19 non siano stati ancora chiariti, questi meccanismi potrebbero anche svolgere un ruolo nella vasculite associata al vaccino COVID-19 o in altri fenomeni autoimmuni”.

*traduzione da google