Vaccinare gli studenti delle superiori

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Il programma per riaprire la scuola in sicurezza.

È tra noi da quasi un anno, era il 29 gennaio 2020 quando 2 turisti cinesi a Roma risultarono positivi al Coronavirus. Da allora una escalation di casi, caos e paura. Ora dalla caccia agli asintomatici nelle scuole si è giunti al vaccino, considerato la soluzione per tornare alla vita Normale, confidando che per normale intendano libertà.

Intanto il programma vaccinale, partito il 27 dicembre, procede per categorie, priorità a personale sanitario, alle persone fragili e così via fino a raggiungere l’intera popolazione. In cima all’elenco i lavoratori pubblici. Tra entusiasmo e rifiuti la categoria dei docenti, che tornano in presenza proprio nel mese cruciale di gennaio. Mese in cui salgono i contagi post-panettone, mese dal freddo intenso e facili raffreddori, mese in cui scade lo stato d’emergenza.
E dobbiamo intervenire sui punti di snodo importanti, come la scuola. Bisogna quanto prima vaccinare gli studenti delle superiori, tenendo conto che il vaccino Pfizer può essere inoculato dai 16 anni in sù, il personale docenti e non docente. É un azione strategica” la dichiarazione di Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani. (tratto da un’intervista per Repubblica)
Lui non ha dubbi. D’altronde dopo 1 anno in cui l’istruzione è stata penalizzata e dimenticata, ora che famiglie e docenti dopo mesi in affanno hanno acquistato connessioni, pc, tablet e dimestichezza per la Didattica a distanza, ora si torna sui banchi con urgenza. Un’azione strategica davvero, il governo ha deciso che gli studenti delle superiori torneranno in presenza al 50% da lunedì 11 gennaio. Mentre le Regioni decidono in autonomia, nel Lazio si ipotizza l’apertura il 18 gennaio, aspettare ancora 20/30 giorni sarebbe stato un comportamento prudente – il parere medico.

Anche gli studenti chiedono un ritorno in aula sicurezza ma desiderano vaccinarsi? É necessario? 
Era stato richiesto il potenziamento dei mezzi di trasporto, aule più grandi, edifici sicuri e spazi all’aperto. Nulla di questo è stato realizzato in 12 mesi, con il vaccino si risolve tutto velocemente. Per quella che è stata definita una fascia d’età tra le meno a rischio – almeno per il comitato tecnico scientifico –  che lo ha ribadito più volte durante l’anno, prima è arrivato l’appellativo asintomatico pericoloso per i nonni – ora la dose di un vaccino sperimentale per riprendersi la loro vita. Forse.