In Italia mangiamo ogni anno quasi 13 miliardi di uova di gallina.
di Alfonso Lustrino
Forse è il caso di saperne di più. Sode, strapazzate, in camicia, alla coque, nei dolci. Buone in tanti modi, economiche, nutrienti. Le uova sono un alimento perfetto, soprattutto per chi deve crescere o aumentare la massa muscolare. Oltre alle proteine, contiene una grande quantità di vitamine liposolubili A, D, E, acido folico, colina, ferro, calcio, fosforo, essenziali per la salute del nostro sistema nervoso e del nostro cervello. Per gli anziani, le uova sono utili anche per prevenire il declino cognitivo. Inoltre l’albume è assorbito meglio delle proteine contenute nella carne e nel pesce.
Nonostante ciò le uova sono sempre finite sul banco degli imputati ed evitate soprattutto da coloro che sono a rischio di problemi cardiovascolari. In effetti alcune ricerche demonizzano il consumo di uova considerandole alla strenua degli alimenti con alti livelli di colesterolo. In realtà “Il colesterolo è dannoso in circolo soprattutto se è ossidato, e l’uovo è ricchissimo di carotenoidi che ne impediscono l’ossidazione”, come afferma il prof. Spisni (docente di fisiologia della nutrizione dell’Università di Bologna); inoltre “Quel che conta è ridurne la sintesi da parte del fegato, e questo si ottiene seguendo una dieta equilibrata ricca di fibre e antiossidanti.”
Ma quante ne possiamo mangiare? L’Organizzazione Mondiale della Sanità ad oggi consiglia 4-5 uova a settimana (per persone senza disturbi del metabolismo lipidico). A questo punto quali uova scegliere? Solo la metà dei consumatori fa una scelta basata sulla tipologia di allevamento di provenienza, mentre il restante 50% dei consumatori non è nemmeno in grado di specificare la provenienza delle uova acquistate (fonte: Ismea).
Sempre più frequentemente vengono alla luce le vergognose condizioni igienico-sanitarie in cui tuttora vivono migliaia di galline ovaiole negli allevamenti intensivi. Nella loro breve vita di macchine produci-uova, queste galline in gabbia non potranno aprire le ali, razzolare, appollaiarsi, deporre le uova in un nido. Questa vita in cattività peggiora le condizioni di salute e igieniche, rendendo di fatto indispensabili l’utilizzo di antibiotici, uso che negli allevamenti avicoli è molto alto. Altro aspetto importante da tenere in considerazione è quello degli “allevamenti a terra”. Il consumatore leggendo tale dicitura pensa di mettersi al riparo da ogni rischio, ma purtroppo non è così. Allevate in maniera intensiva a terra, accalcate come sono le une sulle altre, le galline spesso diventano aggressive, si beccano tra loro, si spennano e si cannibalizzano (per evitarlo, a volte vengono debeccate alla nascita). Detto ciò, ammesso e non concesso che non ci interessi il benessere delle galline e che si ritenga legittimo questo sfruttamento incondizionato e totale degli animali, possiamo essere tanto ingenui da credere che le uova deposte da galline nevrotiche e riempite di antibiotici possano essere sane e naturali? Alla luce di questo quadro nefasto come può tutelarsi il consumatore? La risposta è semplice: acquistare uova biologiche certificate. Le uova biologiche vengono deposte da galline allevate con il metodo dell’agricoltura biologica che rispetta la salute e il benessere degli animali, osservando precise tecniche di allevamento ed esclude in ogni fase del ciclo di produzione l’impiego di composti chimici di sintesi. Le uova biologiche sono deposte da galline allevate all’aperto, che razzolano in ampi spazi erbosi alimentandosi con prodotti vegetali provenienti da coltivazioni biologiche. Tutta la filiera produttiva, dall’allevamento, alla selezione, al confezionamento sono controllati e certificati. Gli allevamenti intensivi permettono di aumentare la produzione a oltre 300 uova all’anno per esemplare, contro un massimo di 100 deposte in natura, ecco svelato il motivo del costo bassissimo di alcune uova reperibili nella grande distribuzione o nei discount. Per riconoscere le uova biologiche basta leggere il codice identificativo stampato su ogni uovo.
Il primo numero di questo codice riguarda appunto la modalità di allevamento delle galline:
• 3 per le galline allevate in gabbia (o batteria);
• 2 per le galline allevate “a terra”;
• 1 per le galline allevate all’aperto in maniera intensiva;
• 0 per le galline allevate all’aperto in maniera estensiva e con mangime biologico.
Solo le uova con il numero identificativo zero possono essere legittimamente etichettate come “biologiche”. La scelta di uova biologiche rappresenta la scelta più sicura per salvaguardare la nostra salute e quella delle galline. Dato che l’uovo è per molti un alimento base della nostra alimentazione, non possono essere certo pochi centesimi di differenza a spingerci verso un acquisto sbagliato. L’alternativa c’è, basta cercarla.