Un’Italia senza tsunami elettromagnetico è possibile

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Elezioni, avanzano i candidati Stop 5G. E una moratoria impegna il Governo

La scienziata Fiorella Belpoggi corre per l’Europarlamento per fermare il 5G. Come i candidati Sindaco di Prato, Pescara e Bari, impegnati dai cittadini. E a Montecitorio mozione per la moratoria in tutta Italia

di Maurizio Martucci

Elezioni europee. Non и una candidatura qualsiasi. In piena corsa Rivoluzione Digitale di quinta generazione, per denunciare il lato oscuro di 5G и stata su Report, Petrolio, TG3 Leonardo e Striscia la Notizia, smarcando gli attacchi dei negazionisti, snidati i possibili danni delle invisibili radiofrequenze. Suo lo studio piщ importante al mondo sugli effetti non termici per le bande 2G e 3G. Ma ora ambisce all’Europarlamento: “L’introduzione senza cautela del 5G, nonostante gli allarmi, sembra non aver insegnato nulla ai governi rispetto alle lezioni del passato: si tratta a questo punto solo di volontа politica, agire per garantire la salute pubblica sarebbe solo un fatto di democrazia.” La scienziata Fiorella Belpoggi corre al nord-est con la lista di Europa Verde e punta a difendere la salute, prima di tutto: “la nostra indipendenza dava fastidio. Io ho giа pagato in prima persona, mi sono giа dimezzata lo stipendio in due occasioni e ho le prove dei tentativi di bloccare le nostre attivitа. O la scienza e la societа trovano un modo per dialogare con dati scientifici certi e predittivi centrati sulla precauzione, oppure si rinuncia a prendere decisioni pericolose per la salute pubblica.” La prima cosa che promette di fare una volta a Bruxelles sarа una moratoria sul 5G per tutti i paesi dell’Unione Europea: “servono 1 milione e mezzo di euro per fare la ricerca preliminare sugli effetti socio-sanitari del 5G – dice la Belpoggi – vuoi che in Europa non si riescano a trovare questi fondi? E poi perchй temere una ricerca che va nell’interesse di tutti?” Anche per questo l’Italia scalpita. Il 5G non и sicuro e privo di studi preliminari sui rischi per umanitа ed ecosistema.

50 ISTITUZIONI CONTRO IL 5G

E se all’indomani del 1° meeting nazionale Stop 5G promosso dall’alleanza italiana Stop 5G si contano circa una cinquantina di istituzioni a vario titolo (tra Regioni, Province e Comuni) in cui si sollevano criticitа attraverso interrogazioni di consiglio o mozioni e delibere Stop 5G giа approvate (Roma Capitale Municipio XII, Firenze,Viareggio, Rocca di Papa, Fresagrandinaria, Cinto Euganeo, Cervaro e Savignano Irpino), a Prato (Smart City) la candidata Sindaco Marilena Garnier (lista civica) supportata da 280 firme di cittadini toscani ha presentato un esposto presso il Tribunale pratese chiedendo al Procuratore della Repubblica di indagare su eventuali reati, considerato che il “proliferare delle antenne e l’aumentare delle emissioni elettromagnetiche, cosм come giа dimostrato dagli studi effettuati, porterа l’aumento di malati di elettrosensibilitа”. Da qui la denuncia: “ci sentiamo cavie obbligate”, dovrebbero esserci “controlli e valutazione di impatti sanitari su esseri umani, animali e piante, ancora prima della installazione di Wi-Fi, tenuto conto che il 5G si sommerа e non sostituirа il 3 e 4 G”.

Il problema 5G и ormai entrato nel dibattito politico. Lo si capisce pure a Pescara, dove ben sei candidati sindaco sugli otto in lizza (dissenti solo il candidato del centro destra e uno di lista civica) con il comitato abruzzese Stop 5G e le associazioni pescaresi contro l’elettrosmog hanno sottoscritto un patto d’intesa finalizzato “alla valutazione di tutti i rischi derivanti dall’introduzione della tecnologia 5G”. Lo stesso и avvenuto a Bari (Smart City) col candidato sindaco Sabino De Razza (lista civica), formalmente impegnato dai pugliesi a “bloccare la sperimentazione nel Comune di Bari, adoperandosi con gli altri Comuni d’Italia per il rifiuto totale fino a che gli studi scientifici non diano risposte certe”.

MOZIONE PARLAMENTARE: L’ATTO POLITICO PIU’ IMPORTANTE

Non finisce qui. Perchй la spinta alla mobilitazione и arrivata findentro Montecitorio, dove cinque deputati hanno depositato una mozione parlamentare che impegna il Governo in una moratoria nazionale sul 5G. Presentata da un’inedita combinazione 5 Stelle-Gruppo Misto (Sara Cunial prima firmataria insieme a Silvia Benedetti Gloria Vizzini,Veronica Giannone e Schullian Manfred), oltre a puntare sui pericoli socio-sanitari dell’Internet delle cose la mozioneevidenzia l’opacitа della cd. Commissione internazionale sulla Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP), un organismo privato con sede in Germania giа al centro di ripetuti scandali per i conflitti d’interessi, coinvolto perт dall’OMS nel parere per la redazione delle “Linee guida sulla protezione della popolazione mondiale dall’esposizione alle radiofrequenze e microonde”. Richiamando l’adozione di giudizi indipendenti slegati dall’industria telefonica, i parlamentari hanno impegnato l’esecutivo Conte ad integrare i contratti d’asta da stipulare e/o giа stipulati con l’industria aggiudicataria delle nuove bande 5G con l’inserimento di una clausola per un contributo risarcitorio per eventuali danni cagionati sulla salute della popolazione”, facendoloportavoce in sede comunitaria per l’annullamento immediato, nell’ottica della protezione della salute pubblica dai campi elettromagnetici, di qualunque riferimento a valutazioni e/o pareri espressi” dall’ICNIRP, promuovendo “la ricerca di tecnologie piщ sicure, meno pericolose ed alternative al wireless come il cablaggio e il Li-Fi che, quest’ultimo non utilizzando radiofrequenze ma lo spettro della luce solare, hanno indubbi vantaggi e possono superare le criticitа date dal 5G”. Mica male. Si tratta del piщ forte atto politico sinora intrapreso. Un’Italia senza tsunami elettromagnetico и quindi possibile. Si puт fare.24