“Ladispoli è UNO DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI ROMA con il più basso numero di alloggi popolari, rispetto la popolazione”.
“Nei giorni scorsi, come Unione Inquilini, abbiamo assistito alle dichiarazioni del Sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando in merito al progetto di riqualificazione dell’immobile abbandonato di via Ancona, denominato Ex Alberghiero.
Tenuto presente che come sindacato da anni portiamo avanti la battaglia sulla riqualificazione e il recupero del patrimonio immobiliare esistente in abbandono, vertenza che ci vede protagonisti a tutti i livelli istituzionali, non possiamo che essere felici che anche l’amministrazione comunale l’abbia inserita tra le sue priorità.
Rimaniamo, nostro malgrado, stupiti dall’ipotesi di progetto dallo stesso presentato alla proprietà che al momento risulta essere la città Metropolitana e proposto ad Ater Provincia di Roma per uno studio di fattibilità.
Il progetto, in sostanza, prevede la creazione di alloggi in SOCIAL HOUSING ( alloggi da destinare a famiglie che non hanno i redditi per rientrare negli alloggi di edilizia residenziale pubblica ma nemmeno per l’acquisto di abitazioni nel mercato immobiliare privato), strumento sostenuto anche dal nostro sindacato, ma in questa circostanza vogliamo mostrare tutto il nostro dissenso.
In un’amministrazione che si rispetti devono essere valutate le reali esigenze territoriali.
Ladispoli è UNO DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI ROMA con il più basso numero di alloggi popolari, rispetto la popolazione, difatti, su 50.000 abitanti circa abbiamo a disposizione SOLO 82 immobili di proprietà di Ater Provincia di Roma e una graduatoria per assegnazione di alloggio popolare di 220 famiglie in attesa da anni.
A fronte di ciò è del tutto evidente che la misura studiata dall’amministrazione è ben lontana dalle esigenze reali dei suoi cittadini, in merito a questo dagli uffici dell’Unione Inquilini è stata inviata via PEC una richiesta urgente di incontro con il Sindaco, con l’obiettivo di aprire un tavolo di confronto fra tutte le parti sociali interessate per una nuova proposta partecipata da presentare e supportare presso l’ente Ater Provincia di Roma, che ne studierà nuova fattibilità”.