Una squadra, una città

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di Gianni Palmieri

L’Ortica continua la sua battaglia a favore dell’Unione Sportiva Ladispoli. Vessata da arbitraggi da teatro dell’assurdo come accaduto domenica scorsa con l’Ostia Mare. Ed ancora una volta, sperando che i dirigenti diano un segnale forte, torniamo a ribadire come la partecipazione al campionato di Serie D sia una realtà importante non solo per lo sport, bensì per il tessuto sociale della città. Questa volta, rimanendo in argomento calcistico, vogliamo lanciare un appello agli abitanti di Ladispoli. Come del resto stiamo facendo da tempo sul nostro sito. In realtà nemmeno dovrebbe essere necessario, però vogliamo sperare che sia raccolto da qui alla fine del Campionato di Serie D dove milita l’Unione sportiva Ladispoli dopo la splendida promozione della passata stagione. Ovviamente in questo articolo non ci interessa l’aspetto prettamente tecnico, i rossoblu stanno tentando di ottenere la salvezza, per una neo promossa del resto l’esordio nella categoria superiore è sempre ostico. Errori da parte dei dirigenti peraltro ci sono stati, è stata scartata l’ipotesi di acquisire il cartellino di giocatori che avrebbero fatto comodo durante la stagione, ma ormai il rammarico serve a poco. Quello che vogliamo segnalare è l’importanza per la città di Ladispoli di avere una squadra in un torneo nazionale prestigioso come la Serie D. Qualcuno può pensare che lo slogan “Una squadra, una città” sia ormai obsoleto, ma non è così. Abbiamo sempre scritto che uno dei problemi di questa città è non avere radici molto profonde, troppo giovane come comune per avere una storia secolare, Ladispoli nacque e si è sviluppata con l’arrivo di persone provenienti da varie zone della penisola, anche ai giorni nostri sono in prevalenza romani e napoletani a formare il tessuto sociale, oltre ad una presenza cospicua di cittadini stranieri. Noi crediamo che le radici, per quanto tenui, si debbano sempre difendere perché la città è di coloro che la vivono e la abitano. Ed una città, come insegna la storia di questa nazione, sovente non può prescindere dalla sua squadra di calcio che porta oltretutto i colori del gonfalone comunale. Ladispoli ha bisogno, per tanti motivi derivanti anche da fattori esterni, di essere una, unica, omogenea e granitica. Un po’ come quelle alte mura delle città medievali che difendevano gli abitanti dalle invasioni nemiche. Ecco, l’Unione sportiva Ladispoli ha bisogno della sua gente in questa seconda fase del Campionato di Serie D, ha bisogno di uno stadio Angelo Sale sempre ricolmo di passione e calore. Ha bisogno di essere spinta verso la salvezza ora che stanno arrivando le partite che decideranno le sorti sia in testa che in coda alla classifica. Il nostro invito, che reitereremo sempre, è quello di andare a vedere le gare casalinghe dei rossoblu per difendere questo patrimonio non solo sportivo che si chiama Serie D. Il football sovente aiuta a ricostruire e rendere più lucida l’immagine di una città, siamo certi che la gente di Ladispoli raccoglierà questo appello per difendere la squadra che rappresenta i colori di tutto il territorio. Riflettete amici lettori, non vi stiamo parlando solo di calcio che può o non può piacere. Stiamo parlando di difendere il nostro territorio, con passione e calore, in tutti i modi. Lo scorso giugno scrivemmo in copertina “Forza Ladispoli Carica” quando arrivarono gli spareggi per la promozione. E’ il momento di tornare a cantare questo slogan sugli spalti dello stadio Angelo Sale.