La mimosa è un fiore delicato e gentile ma dal colore deciso e persistente.
I fiori gialli della mimosa ( Acacia dealbata ), secondo gli Indiani delle Grandi Pianure d’America simbolo della bellezza, della forza e della femminilità della donna, sono la soffice fioritura di una pianta importata in Europa all’inizio del XIX secolo nientemeno che dall’Australia. Magicamente, i suoi fiori delicati aprono le porte della primavera dopo un lungo inverno, e sono ideali per celebrare e riaffermare le conquiste sociali, economiche e politiche delle donne del mondo, e inorridire per le discriminazioni e le violenze che ancor oggi, purtroppo, ci tocca leggere sulle cronache di giornali e TV.
Dal canto nostro, come “maschietti”, siamo pronti nel ritenere che il genere femminile costituisca l’ammortizzatore socio-familiare più potente del mondo, lo dimostra il fatto che l’8 marzo 1917 a San Pietroburgo sono state proprio le donne, e solo loro, a manifestare per la fine della guerra, col risultato che nel 1921 fu stabilito che proprio l’8 di marzo ricorresse la Giornata Internazionale dell’Operaia.
Nasce così, l’8 marzo ma nel 1945, la prima “Giornata della Donna” nelle zone dell’Italia libera ad opera dell’UDI, Unione Donne Italiane, e sempre l’ 8 marzo dell’anno successivo, la ricorrenza fu celebrata in tutt’Italia attraverso il simbolo della bella mimosa.
Com’è nel carattere e nella personalità di tutte le donne di Taranto e del Mondo, la mimosa è un fiore delicato e gentile ma dal colore deciso e persistente, a mezzo del quale abbiamo voluto portare ulteriore ricchezza al nostro Parco Archeologico della Mura Greche, oggi anche “Orto Botanico” per la varietà di specie vegetali. Un Parco di cui già da svariati anni ci stiamo prendendo cura per far dono alla Città d’un ulteriore “giardino delle meraviglie”: così abbiamo pensato alle donne e alla mimosa, con suoi colori e il suo prezioso valore simbolico.
Ma vogliamo anche, e fortemente, che la mimosa sia il fiore della speranza, dell’auspicio che, Covid 19 free, da tale dura esperienza noi si rinasca tutti “maschietti migliori”(compresi quelli dall’ “IO esagerato”…), riscoprendo il ruolo e soprattutto la dignità del genere femminile, portato sulla Terra a perfetta complementarità tra uomini e donne: convinti come siamo che nella loro differenza vi sia proprio la gran mano della Natura o, come scrivono i mistici, il supremo soffio di Dio.
Valentino Valentini
CO.RI.TA. – ARCHEOTOWER