UNA FAVOLA DI TUTTI I GIORNI

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I gemelli D’Innocenzo al Festival di Berlino – Fonte: RAI Cinema

Dopo l’on demande, arriva anche al cinema “Favolacce “, la storia nera dei gemelli D’Innocenzo in stile Garrone, con cui hanno collaborato per “Dogman”. Interprete di punta Elio Germano. Orso d’argento a Berlino per la sceneggiatura, la pellicola porta a casa anche il Nastro d’Argento.

di Barbara Civinini

Un’anonima periferia romana, che quasi assomiglia a quella americana, per raccontare una storia scritta a soli 19 anni, quella di Favolacce. Un racconto che ha portato fortuna ai gemelli D’Innocenzo: a Berlino gli ha valso l’Orso d’argento. Dovevamo fare questo film prima di diventare vecchi, prima che fosse troppo tardi, dicono a Il Manifesto. I suoi personaggi scompongono la storia amara con una vena umoristica che ricorda il teatro pirandelliano. Questo anche se i D’Innocenzo che l’hanno scritto e diretto affermano chiaramente che non c’è una lettura superiore e una minore, come non c’è un linguaggio migliore di un altro.

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Locandina del film on demande – Fonte: Vision Distribution

Volevano raccontare la loro storia e l’hanno fatto partendo dal diario ritrovato di una bimba. Così, attraverso la vita vera di una Spinaceto indecifrabile, raccontano il loro mondo “magico”, anche se oscuro, visto con gli occhi di un pugno di adolescenti, all’alba dei primi turbamenti. È un film sulla provincia, sugli insospettabili. Tutti possiamo riconoscerci nelle contraddizioni di questi personaggi piccolo borghesi e tutti devono sentirsi chiamati in causa, dichiarano alla testa. Così i protagonisti si trovano nello strano limbo delle ambizioni fallite, fra quelli che hanno molto ma fra le pareti della loro villetta a schiera vorrebbero di più. E loro, i ragazzi, stanno a guardare mentre respirano l’ansia e la frustrazione di quell’ambiente che tanto spesso sale agli onori della cronaca con i suoi drammi.

Ma la pellicola parla anche di qualche cosa di più: dell’incapacità di comunicare con i propri figli, di fargli sentire che sono amati. E forse l’unica speranza di questi ragazzi – cui Damiano e Fabio non rinunciano – è proprio trovare l’amore, in fondo al cuore annebbiato dei loro genitori, insieme ad un futuro costruito con le proprie scelte. Quella gente, dicono i fratelli, con l’istituto alberghiero nella valigia e l’amatissima “Tor Bella” romana alle spalle, siamo tutti noi, o quasi. Protagonista di spicco Elio Germano, anche lui premiato alla Berlinale come miglior attore per l’interpretazione di Ligabue.

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Nastro d’Argento come miglior film – Fonte: Sito del Premio

Il film, prodotto da Pepito con RAI Cinema e distribuito da Vision Distribution, sarebbe dovuto arrivare in sala il 16 aprile, ma a causa della pandemia prima è sbarcato sull’on demande e poi è arrivato al cinema solo con la recente riapertura. Insomma, una favola nera, ambientata nella provincia sud di Roma, in un malinconico mondo apparentemente normale dove silente cova il sadismo sottile dei padri, impercettibile ma inesorabile, la passività delle madri, l’indifferenza colpevole degli adulti, e soprattutto la disperazione dei figli, diligenti e crudeli, incapaci di farsi ascoltare, che vale la pena di vedere. Alla cerimonia dei Nastri d’Argento – il premio assegnato dal Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici – andata in onda in diretta su RAI Movie lunedì, i gemelli hanno fatto il bis portando a casa il loro Nastro come miglior film. La premiazione è stata dedicata al maestro Ennio Morricone, morto ieri a 91 anni.