Un viaggio online nella storia del cinema

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storia del cinema
Primo piano da “L’ape regina” – Fonte: Cineteca di Bologna

La Cineteca di Bologna propone “Cinema Ritrovato”, 15 pellicole d’autore.  Fra le proposte di questo mese “Lumière!”, la raccolta delle pellicole realizzate dai fratelli che inventarono il cinema, firmata da Frémaux.

di Barbara Civinini

Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema, per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima, sosteneva Ingmar Bergman. Forse anche per questo la Cineteca di Bologna ha deciso di portare nelle case di tutti la sua esperienza più preziosa, quella del “Cinema Ritrovato” ma “Fuori sala”, realizzata con il sostegno dei Beni Culturali, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna e della multiservizi Hera.

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Locandina del “Cinema ritrovato-Fuori sala” – Fonte: Cineteca di Bologna

Si tratta di un pacchetto di 15 pellicole, che si rinnova ogni mese, da vedere in streaming su Mymovies e che si può anche donare. Con questa iniziativa la cineteca offre in rete pellicole che hanno contribuito a fare la storia della cinematografia e che dal 2013, con questo progetto, distribuisce sull’intero territorio nazionale. Film italiani, europei, statunitensi e di paesi che non esistono più, come la Germania dell’Est o l’URSS. Ogni film è presentato nella migliore versione esistente ed è accompagnato da musiche concepite appositamente. 90 anni fa le prime cineteche nel mondo affermarono, per prime, il valore del cinema come arte da salvare, da sottrarre all’oblio, da conoscere, da condividere – spiega il direttore della Cineteca, Gian Luca Farinelli. Sono stati necessari decenni e oggi la sensibilità nei confronti del patrimonio cinematografico è cambiata, dice.

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Chaplin ne “La febbre dell’oro” – Fonte: Cineteca di Bologna

Tra le scelte di questo mese troviamo Luci del varietà, l’esordio di Federico Fellini a quattro mani con Alberto Lattuada, un omaggio a Marco Ferreri e Ugo Tognazzi con L’ape regina e La donna scimmia e due capolavori di Charlie Chaplin, La febbre dell’oro e Luci della città. Molto interessanti anche i documentari di pregio, da quelli di Vittorio De Seta dedicati all’Italia rurale della seconda metà degli anni Cinquanta, alla Grande Mela degli anni Sessanta raccontata da Gideon Bachmann nel suo Underground New York. E per i cinefili più appassionati c’è una vera chicca, un omaggio al cinema che festeggia i suoi 125 anni con un film che raccoglie le opere dei geni che lo inventarono, i fratelli Lumière, scelte da Thierry Frémaux, direttore dell’Institut Lumière di Lione e del Festival di Cannes, e restaurate dal laboratorio L’Immagine Ritrovata. Lumière! propone 114 corti di 50 secondi ciascuno, selezionati nell’immenso catalogo Lumière di oltre 1.400 pellicole, realizzati dagli inventori del cinematografo e dai loro operatori tra il 1895 e il 1905. Non sono soltanto le prime immagini in movimento che ritraggono il mondo, ma ce ne consegnano una visione straordinariamente potente e bella, commenta Farinelli. Questi film, fin dal primo, la Sortie d’usine, prosegue, hanno una consapevolezza dell’inquadratura che è assoluta e che si mantiene tale in ogni ripresa. Con Lumière! sarà possibile andare al di là del celeberrimo arrivo del treno al binario della stazione di La Ciotat, e scoprire che dietro a queste brevissime “vedute”, c’era già un’idea che avrebbe cambiato il mondo: il cinema.

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