INTERVISTA A PAOLO RUSTICHELLI, COMPOSITORE DI MUSICHE SUONATE DA SUPERSTAR COME SANTANA.
di Angelo Alfani
Da tempo un musicista, Paolo Rustichelli, ha scelto Cerveteri per la sua ispirazione artistica. Ha scelto una vecchia villa isolata che fronteggia la rupe di rosso tufo su cui si innalzavano i templi etruschi. Non lontano il fiume ricordato da Virgilio scorre tra sassi e canneti mossi dal frequente vento che arriva dal mare.
Figlio del grande musicista Carlo Rustichelli che ha reso celebri centinaia di film con le sue musiche, basti ricordare l’Armata Brancalone e Divorzio all’Italiana. Paolo trascorre il suo tempo tra Hollywood e Cerveteri. Pioniere degli strumenti elettronici come il Moog ed il Fairlight è riuscito ad avere, mai successo prima ad artisti Italiani di Rock e jazz, numerosi Hit n.1 su BILLBOARD, come a comporre musiche suonate da superstars come Carlos Santana e Miles Davis. Recentemente ha avuto le sue canzoni nel genere Smooth Jazz al comando delle classifiche Americane e nelle vendite iTunes ed Amazon Best Sellers. Ha scritto anche per Placido Domingo il brano classico ‘Kyrie’.
Quali ragioni ti hanno fatto scegliere Cerveteri come tua residenza? “La bellezza e varietà delle campagne Ceretane, la tranquillità dei luoghi, la solennità dei paesaggi rupestri arcaici e delle necropoli, città dei morti pullulante ancora di energia viva, assieme alla grande vicinanza con Roma, dove sono nato, e all’aeroporto di Fiumicino. Tutto questo ne fa per me una location logistica invidiabile”.
Cosa ti ha affascinato di più di questo paesaggio così diverso da Los Angeles?
“Mi piace vivere dove vivevano i nostri progenitori Etruschi che amavano la musica ed eccellevano nelle arti. Cerveteri, è un luogo magico d’ispirazione per la mia produzione artistica. A Los Angeles ci sono andato adolescente con mio padre Carlo quando nel 66’ lui venne in America per la sua candidatura all’Oscar e per musicare un film del grande Billy Wilder. Da allora mi innamorai degli States così diversi dall’Italia, efficienti e aperti a qualsiasi tipo di progetto. Il sogno americano al tempo viveva forte. In seguito ci sono tornato per il progetto di fare un album con Santana e Miles Davis. Cosa considerata impossibile per un musicista indipendente come me. Riuscii nell’impresa e da allora mi sono stabilito in California. Adesso, dopo la dipartita dei miei genitori e di mia sorella Alida mi sono sistemato a Cerveteri”.
Essere figlio di un grande musicista ti ha facilitato o no nella professione? “Facilitato assolutamente no, anzi direi il contrario. Da mio padre ho comunque appreso l’abc della composizione per film, e avendo frequentato tantissimi artisti ciò mi ha sicuramente preparato alla ‘forma mentis’ del compositore. Allo stesso tempo essere figlio di un padre celebre nel campo delle colonne sonore mi ha danneggiato perché è malvezzo Italico vedere generalmente non di buon occhio, se non con aperta ostilità, i cosiddetti figli di papà. Tra i film da me composti vi sono stati anche campioni d’incasso al botteghino, come Testa o Croce, Amici Miei Atto III, Il Petomane, La Donna Delle Meraviglie ed altri, come il primo serial RAI “E La Vita Continua” diretto da Dino Risi”.
A cosa stai lavorando? “Sto ultimando la composizione del mio nuovo album di Smooth Jazz ‘Tempus Fugit’. Ho avuto moltissime soddisfazioni in questo genere musicale in USA, dove sono attualmente nelle primissime posizioni delle classifiche con il mio singolo ‘Hot’ appena uscito. La mia peculiarità è che da sempre realizzo tutta la mia musica da solo. Intendendo con questo il comporre, arrangiare e suonare tutti gli strumenti da me”. Ho letto sulla pagina FB un ricordo toccante del maestro Ennio Morricone appena scomparso.
Cosa ricordi di lui? “Ho tanti ricordi di Morricone, grande collega e amico di mio padre Carlo. Ricordo le loro discussioni sulla musica classica d’avanguardia che mio padre non amava particolarmente, prediletta invece da Ennio. Ricordo anche quando io lavoravo come ‘session man’ alla RCA Italiana negli anni 70’. Una volta Ennio entrò nella sala di registrazione dove stavo registrando delle basi per Lucio Battisti. Al tempo utilizzavo i primi esemplari di sintetizzatore monofonico. Morricone mi chiese di ascoltare i suoni di questi nuovi prototipi. Ennio faceva già anche colonne sonore ed aveva avuto il successo di Per Un Pugno Di Dollari, film che avrebbe dovuto musicare mio padre, come prima scelta della produzione, ma che non poté fare perché alle prese con altri film. Ci fu anche una volta che Ennio mi chiese di collaborare con lui in studio per un suo film, ma poi non se ne fece nulla. Un altro ricordo che ho, molti anni dopo, una sera a Los Angeles ad un celebre ristorante Italiano. Mi aveva invitato a cena assieme a Clint Eastwood: Morricone era in America per ricevere un oscar alla sua carriera. Era molto emozionato, ed un po’ imbarazzato per non parlare bene l’inglese. Mi disse, a mia sorpresa, che secondo lui era scandaloso che non avessero dato l’oscar anche a mio padre Carlo per i suoi film con Pietro Germi a Hollywood. Io gli risposi che mio padre non aveva amici nel partito comunista e ciò aveva nuociuto non poco alla sua pur straordinaria carriera. Morricone fece una smorfia annuendo mentre io sorridevo beffardo. Ora, con la scomparsa di Rota, Rustichelli, Trovaioli, Piccioni e di Morricone si chiude una felice e gloriosa era del cinema e della colonna sonora Italiana”.