UN FONDO D’EMERGENZA PER GATTI E CANI VITTIME D’INCENDIO

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L’ha attivato la Fondazione Cave Cenem per i gatti e i cani coinvolti nei roghi che hanno martoriato la Sicilia in questi giorni. Tutte le organizzazioni animaliste si sono mobilitate in aiuto di animali e famiglie, dalla LAV all’ENPA. Le richieste del WWF.

Particolare del famoso mosaico con la scritta “Cave Canem” nella casa del Poeta Tragico di Pompei – Sito Parco Archeologico di Pompei

La Sicilia brucia. Cani e gatti, scampati alla furia delle fiamme, hanno un disperato bisogno d’aiuto, afferma la Fondazione Cave Canem. La no profit al femminile, nata 4 anni fa con l’obiettivo di cambiare il destino del popolo maltrattato e di migliorarne il rapporto con l’uomo, grazie a pratiche socialmente innovative, ha istituito un Fondo Emergenze, che le permetterà di portare avanti un piano d’intervento, come ha già fatto in occasione della pandemia, del conflitto in Ucraina e dell’alluvione in Emilia Romagna.

La Sicilia brucia – Sito WWF

Vogliamo acquistare farmaci, medicinali per curare le ustioni, antiparassitari, ciotole, cibo, cucce e quanto necessario al benessere degli animali sottoposti a queste condizioni estreme, da destinare a strutture rifugio ma anche alle famiglie in stato di necessità, afferma la Fondazione sul suo sito. E’ proprio pensando a loro che già due anni fa la Fondazione ha dato vita alla campagna “Liberi dalle Catene”, in collaborazione con le associazioni Green Impact  e Animal Law Italia, con l’obiettivo di chiedere alle Regioni italiane, che ancora non hanno una normativa specifica, l’introduzione del divieto di detenzione di cani a catena. Anche l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) si è mobilitato immediatamente.

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Operatori della Fondazione Cave Cenem – Sito Fondazione Cave Canem

I nostri volontari – dice la presidente nazionale Carla Rocchi – sono intervenuti a Palermo, Siracusa, Catania e Messina. Abbiamo supportato le Forze dell’Ordine lì dove ci è stato richiesto di dare una mano e ci siamo presi cura di 131 cani, 175 gatti e un cavallo. Ringraziamo, in particolare, i Vigili del Fuoco che anche in questa situazione sono stati fondamentali. Nel palermitano è arrivata l’Unità di Emergenza della Lega Anti Vivisezione (LAV) per salvare più animali possibile e per dare supporto a famiglie sfollate con pelosi.

La distruzione provocata dalle fiamme non ha risparmiato niente e nessuno: case, scuole, ospedali, rifugi per animali, dicono i volontari, che si sono messi a disposizione di Protezione Civile, Forestale, Vigili del Fuoco e Carabinieri, con l’ambulanza veterinaria LAV. Purtroppo, come sottolinea il WWF, i danni sono incalcolabili: sono bruciate aree protette, boschi e colture. Ettari ed ettari di terra sono andati in fumo. Già lo scorso anno gli incendi in Sicilia avevano percorso 56.000 ettari con danni stimati intorno ai 22 milioni.

La responsabilità di questa situazione, osserva l‘Organizzazione del Panda, non è solo degli incendiari criminali, ma anche del cambiamento climatico e di una situazione di assoluta carenza nella gestione delle superfici boschive. Purtroppo, la Sicilia, nonostante abbia il più alto numero di persone dedicato alla gestione e alla sorveglianza, a fronte di una delle superfici boschive regionali meno estese (381.647 ha), nell’ultimo decennio è stata fra le prime regioni d’Italia per superfici coperte dal fuoco. Insomma, un vero paradosso. Il WWF richiede la creazione immediata di un gruppo investigativo permanente interforze per azioni mirate d’intelligence e di prevenzione.

Rubrica a cura di Barbara e Cristina Civinini

Colonia felina del castello di Santa Severa https://gliaristogatti.wordpress.com