UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA

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Il 31 agosto 2023 EMA approva il vaccino covid Pfizer aggiornato per l’ennesima variante.

L’approvazione, spiega il farmacologo Marco Cosentino, è avvenuta sulla base dei dati sui vaccini precedenti: “In altri termini, nessuna evidenza di efficacia e sicurezza per questo prodotto. Nessuna”.

Il giorno dopo, attraverso una procedura “accelerata”, la Commissione europea autorizza il vaccino “per adulti, bambini e neonati di età superiore di 6 mesi”. Nell’immediato, come era prevedibile, i megafoni del potere tornano alla carica bombardando il popolo (di per sé ipocondriaco) di balle ansiogene e allarmistiche. Stavolta però, dopo tutto quello che è emerso sugli strani prodotti mRna coperti da segreto militare e approvati senza sperimentazione clinica adeguata, dopo i malori improvvisi, le miocarditi, i danni neurologici, gli eventi trombotici con danni cerebrali, dopo l’ammissione di un inquietante numero di effetti avversi GRAVI E PERMANENTI da parte del Ministro della Salute tedesco, così gravi da indurre al suicidio assistito l’attrice slovacca Katarina Pavelek, dopo essere stato documentato che per evitare il 90% delle ospedalizzazioni bastava curare i malati con farmaci da banco, che la protezione offerta dal vaccino decade rapidamente per diventare talora negativa rispetto ai non vaccinati, dopo l’infame demonizzazione dei medici che consigliavano idrossiclorichina e/o ivermectina, ebbene dopo tutto questo ci vuole una faccia di bronzo non da poco a diffondere ancora allarme per un patogeno con una letalità reale simile a quella di una influenza e a riproporre lo stesso armamentario – mascherine, tamponi e vaccini – inutile, fallimentare e deleterio per la salute fisica, mentale e psichica.

Ciò nonostante, senza pudore, torna il bestiario pandemico come la conta di “contagi e morti”, torna lo spauracchio dell’aumento dei “positivi” con la conseguente necessità di un ulteriore rischiamo, tornano parole come positivi asintomatici, assembramenti, torna il mantra della “protezione dei fragili e degli anziani”, a significare imbavagliamento, segregazione e vaccinazione dei poveri cristi nelle RSA con prodotti così utili e sicuri che la Svizzera ha deciso di non raccomandarli più neppure per “i soggetti a rischio particolare”.

Torna la censura e il silenziamento dei non allineati. Emblematico il caso della ritrattazione del dottor Fernando Lunedì, medico responsabile del Centro long Covid INI Città Bianca rispetto a quanto aveva dichiarato durante il Tgr Lazio: “..dobbiamo dire che il Long Covid in un paziente vaccinato sicuramente ha una pertinenza, un impatto maggiore rispetto a chi non lo è”, “..[il vaccino] può essere uno strumento che complica l’infezione da Long Covid”.

Il 9 settembre, Repubblica in prima pagina: “AUTUNNO e COVID”.
Nel sottotitolo un concentrato di topoi covidisti: “I timori dell’OMS. In una settimana nel nostro Paese: 44% di contagi e quasi 100 morti. Ora una circolare ripristina i test in ospedale ai sintomatici. L’infettivologo Rezza: “Anziani e fragili vanno protetti”.

Il 3 settembre Guido Silvestri – il professore che nell’era pandemica aveva propagandato tamponi e vaccini come non ci fosse un domani e sdoganato il metodo “obbligo gentile”, ossia la trasformazione dei diritti essenziali in premi per il cittadino ubbidientemente vaccinato – ebbene proprio lui ha pubblicato sul suo profilo social una foto che lo ritrae da solo all’aperto mentre indossa la mascherina ffp2, corredata da un post “TI SALUTO MASCHERINA. MA NON TI DIMENTICO”: un invito a non “dimenticare” tamponi e mascherine in caso di sintomi come “un filo di mal di gola/naso chiuso” tanto più se “i contagi sono in aumento”, tanto più se si va “a trovare un novantenne”. Implicito è il monito colpevolizzante: non dimenticare mai di essere un potenziale untore.

La mascherina, secondo il professore, sarebbe come un “ombrello” da aprire all’occorrenza. Dopo la burionata della mascherina/paracadute, ci mancava questa perla da bar dello sport della mascherina/ ombrello. Indossare o meno la mascherina, che sia chirurgica o ffp2, in ambienti di comunità fa poca o nessuna differenza sulla trasmissione dei virus simil-influenzali, Covid compreso: non lo dico io, lo dice uno degli studi comparati più ampi e rigorosi pubblicato a gennaio 2023, condotto per Cochrane Library.

Per i duri di comprendonio, Tom Jefferson, epidemiologo di Oxford e principale autore della ricerca, in una intervista ha ribadito: “NON CI SONO PROVE CHE [le mascherine] FACCIANO ALCUNA DIFFERENZA. PUNTO”.

La giostra Covid è stata una gallina dalle uova d’oro. Chi ci è salito sopra, godendone di tutti i vantaggi, tra cui quello di alimentare il proprio ego, non vede l’ora di farla ripartire. È già ripartita. La cabina di comando è negli Usa, dove nel luglio scorso sono iniziate le prime notizie allarmanti di “aumento dei contagi” e Biden ai primi di settembre è apparso in pubblico mascherato. Il bollettino del nostro Ministero della Salute parla di “picco di contagi” e “boom di positivi”, mentre una direttiva impone il tampone negli ospedali ai sintomatici.

La Conferenza dei Presidi, uno dei pilastri del covidismo insieme a sindacati, ordini professionali, protezione civile, ha deliberato per l’acquisto di mascherine. Per ora non obbligatorie. Ma intanto stanno là, in tutta la loro ascientificità, come memento mori. Tornerà anche il Green Pass? A guida del Ministero della salute e del Ministero alla giustizia sono stati messi due personaggi che si erano distinti come fan del lasciapassare; il governo Meloni si è ben guardato dall’abolire il dispositivo; Ursula Von der Leyen, all’ultimo vertice G20, ha lanciato un appello per un organismo di regolamentazione internazionale per l’Intelligenza Artificiale e sistemi di identificazione digitale ispirati al Green Pass europeo, definendo quest’ultimo come un “modello funzionale” e “affidabile” in barba alla verità certificata dalla stessa dirigente Pfizer Janine Small che ha dichiarato che il vaccino non è testato per fermare la trasmissione. Una dichiarazione, quella della Small, che in un mondo normale avrebbe significato una pietra tombale sul GP e il carcere a vita per chi lo aveva imposto.

La giostra ancora non gira a pieno ritmo. Basterà che la gente ricada nella trappola tamponi. La normalizzazione della perma-emergenza sanitaria/ climatica è funzionale all’introduzione di misure sempre più liberticide ed economicamente depressive necessarie per l’attuazione della transizione digitale della Quarta Rivoluzione industriale. La mascherina – simbolo per eccellenza del bestiario pandemico – è davvero un ombrello come dice Silvestri, ma un ombrello che il potere utilizza per metterlo in “quel posto” ad un popolo sempre più ridotto a gregge.