E’ arrivata forse al momento propizio la sentenza spartiacque per l’amministrazione comunale di Ladispoli.
Un verdetto atteso non tanto per la gravità del presunto reato in discussione, quanto perché poteva aprire scenari definitivi all’interno del Centro sinistra per la scelta del candidato a sindaco alle elezioni amministrative della prossima primavera. Ebbene, per quella controversa questione del presunto falso ideologico nei confronti di quasi tutta la Giunta municipale per una storia di presenze durante le riunioni di maggio 2015, è arrivata la decisione del Gup di Civitavecchia di non dover procedere nei confronti degli accusati perché il fatto non sussiste. Ricordiamo che erano finiti sotto accusa il sindaco Paliotta e gli assessori Di Girolamo, Trani e Pierini, insieme all’ex segretario comunale Annibali. Personaggi peraltro anche dati in pasto alla stampa per una questione che dopo un anno e mezzo si è rivelata una tempesta in un bicchiere d’acqua, nata in un contesto di intercettazioni e caccia alle streghe per vicende ben lontane dalla realtà di Ladispoli. Ora che la bomba si è rivelata un petardo, quello che ci interessa sottolineare è lo scenario che si apre in vista delle elezioni. Dove manca all’appello per il candidato a sindaco solo il Centro sinistra visto che da tempo il Movimento 5 stelle ha annunciato la nomina di Antonio Pizzuti Piccoli ed il Centro destra ha indicato il giovane Alessandro Grando. La sentenza del tribunale era attesa con apprensione nel Partito democratico, in caso di rinvio a giudizio sarebbero saltate alcune nomination, ora che la faccenda è chiusa, inizia la grande corsa. Che vede in lizza per le primarie del Pd l’assessore Marco Pierini, il vice sindaco Giuseppe Loddo e forse lo stesso assessore Eugenio Trani. Senza dimenticare l’assessore Francesca Di Girolamo che proprio dalle pagine de L’Ortica ha annunciato di essere interessata a candidarsi a sindaco alla guida di una coalizione di forte ispirazione civica dai connotati ovviamente progressisti. Ora il Centro sinistra, ma soprattutto il Partito democratico, non possono più indugiare oltre, passato il referendum del 4 dicembre si apriranno le danze anche a Ladispoli dove mettere d’accordo tutte le correnti interne non sarà facile. Una serie di domande sono lecite: saranno primarie del Partito democratico con l’inevitabile scontro tra la corrente di Pierini con quella di Loddo? E che ruolo giocherà in questa battaglia la componente vicina all’ex sindaco Gino Ciogli? Ed il consigliere metropolitano Federico Ascani davvero non accetterebbe di essere il candidato che mette tutti d’accordo?
O invece saranno solo primarie di coalizione dove scenderanno in campo realtà civiche e moderate con propri candidati?
In attesa di risposte, un fatto è certo. La grande corsa è iniziata.