Tutti a Lavoro, cosa succederà nei primi 100 giorni

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E le attese di coloro che si aspettavano dei segnali di cambiamento già dalle nomine di chi sdovrà gestire i destini del paese per i prossimi cinque anni, sono andate deluse. La logica spartitoria tra le varie componenti della coalizione vincente ha prevalso. Il Partito Democratico, ha dimostrato che a vincere è sempre la democrazia , infatti anche se quella povera “maestra” morta ha lasciato un illetterato, aveva fatto in tempo però a formare un ottimo raccoglitore di voti, e a dire dello stesso personaggio, è quello che conta. Ma daltronde di che ci lamentiamo, la politica suggellata dal tecnicismo di Draghi, ci ha donato un Ministro degli Esteri che di “tecnico” sapeva solo distinguere una bibita calda da una fredda.  Ma il territoriio è in buone mani. Dal punto di vissta urbanistico e dello sviluppo agricolo, siamo in una botte di “Ferri”, personaggio che a detta di qualcuno del suo stesso partito, per “toglierselo dalle palle”, bisognerebbe farlo Papa. Ottimo  Alessandro Gnazi, se non fosse per quella sua inclinazione all’”obbedienza” Sulle novità, non si può dire niente, non si conoscono. Si può fare dell’ironia gratuita su un nome: “Appetiti” che sembra tutto un programma e non vorremmo fosse “Iconografico” del modo di agire di questa giunta. Ma una domanda mi sentirei di farla ad ognuno degli assessori appena nominati e vorrei che rispondessero senza consultarsi e senza rovinare il, caffè notturno al povero Bugli :Cosa fareste nei primi cento giorni? –

Toni Moretti.