Truffa aggravata per Gisella Ma la veggente cavalca il web

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Da Civitavecchia scrive il procuratore della Repubblica Alberto Liguori

Non più lo splendido sfondo del lago di Bracciano, il Sole che pulsa, i pellegrinaggi del 3 del mese, ora che il terreno delle apparizioni di Campo delle Rose a Trevignano è stato acquisito al patrimonio comunale, l’appuntamento con le apparizioni ha da sfondo una tapparella abbassata, probabilmente nella casa della stessa veggente. Si recita il rosario in diretta youtube.

L’atmosfera è davvero diversa. Non più le braccia alzate al cielo, ma uno stonato coro fuori scena, non più ombrelli tesi a coprire la presunta “estasi” della veggente ma anonime tende beige. Restano catastrofici i presunti messaggi che la madre di Gesù affiderebbe a Gisella tra tenebre, catastrofi ed inondazioni. Le novità sulla vicenda arrivano dalla Magistratura che dopo la querela di alcuni ex seguaci tra cui Luigi Avella ha indagato la coppia per truffa aggravata. Resta alto l’interesse mediatico in particolare di alcune trasmissioni Tv. La diocesi dopo la dichiarazione della “non soprannaturalità degli eventi” sembra uscita di scena. Ma alcune dichiarazioni fatte in una recente trasmissione gettano discredito sull’operato dell’ex vescovo Romano Rossi che, all’epoca, avrebbe irritualmente, avvalendosi di un familiare, secondo le dichiarazioni dell’avvocato di Gisella Cardia, sottoposto ad analisi il composto che trasuderebbe dalle madonnine. Tra di esse proprio quella madonnina che pochi giorni fa è stata sequestrata, assieme ad un quadretto del Cristo, per effettuare questa volta, secondo le procedure di legge, gli accertamenti di rito.

Sul caso anche il procuratore della Repubblica del Tribunale di Civitavecchia Liguori si è sentito in dovere di fare alcune esternazioni ed il 13 ottobre ha emesso, per il tramite dell’Arma, una nota stampa con la quale precisa il ruolo della procura.

“Mi sono determinato ad assumere la presente iniziativa, che rientra tra le prerogative ordinamentali del Procuratore della Repubblica – scrive Liguori – per garantire al cittadino-fedele il diritto ad essere informato e alla stampa di esercitare compiutamente il diritto di cronaca. Merita ricordare che l’unico tema di interesse per l’organo requirente di Civitavecchia – dice ancora Liguori – è quello della ricerca nella vicenda di aspetti di natura penale e di evitare, anche involontariamente, pericolosi scivolamenti in campi rimessi all’autorità religiosa che, tra l’altro, di recente si è anche pronunciata sulla natura degli eventi accaduti a Trevignano. Massimo l’impegno profuso dalla Procura di Civitavecchia, sin dal lontano 2016, nella trattazione del procedimento iscritto per abuso della credulità popolare, poi archiviato e successivamente riaperto nel 2023 a seguito di specifiche denunce, anche querele, presentate da alcuni fedeli un tempo vicini alla “Madonna di Trevignano” e all’Associazione medio tempore costituita nel gennaio del 2018 dai coniugi Cardia attorno ad essa”. Cosa sta facendo in particolare la Procura?

Nella nota stampa il procuratore Liguori scrive in primo luogo “Il nostro compito è stato quello capire se i fedeli si siano sentiti truffati o abbiano agito in ritorsione”. Parla inoltre di “accertamenti sulla realizzazione degli scopi sociali dell’Associazione Madonna di Trevignano anche attraverso accertamenti patrimoniali”. Al riguardo precisa ancora il magistrato “il quadro è in via di definizione”. In corso inoltre, sempre da quanto dichiarato da Liguori, “gli accertamenti condotti su taluni eventi riportati dalla signora Gisella, quali le scritte in aramaico”. Riguardo le statuette trasudanti ora sequestrate il procuratore parla di “accertamenti tecnici condotti nel corso della prima indagine sulla statuetta della Madonna e sul quadro del Cristo il cui esito è al nostro esame, avendone rilevato incertezze di metodo che potrebbero travolgere gli esiti investigativi”. La nostra attenzione si è soffermata sulle esternazioni di una ospite di una trasmissione la quale ha riferito che tra i parrocchiani circolava la notizia dell’appartenenza alla signora Gisella delle tracce di sangue repertate sulla statuetta della Madonna e sul quadro del Cristo”. Alle accuse se ne potrebbero aggiungere altre dato l’esposto presentato recentissimamente dall’ex portavoce di Gisella Cardia, la signora Paola Felli. Per il tramite dell’avvocato Antonello Viola, Felli contesta la recita del rosario in casa e cita una sentenza della cassazione per la quale, nella fattispecie riferendosi ad una moschea, si afferma che né le case, né i garage sono luoghi per fare culto. Punta il dito inoltre sul catastrofismo e l’allarmismo dei presunti messaggi, In quello del 3 ottobre scorso tra l’altro si dice: “Questo è ciò che vi dico: rifugiatevi nel mio Cuore Immacolato e in quello di Gesù! Lui, che vi abbevererà, anche quando l’acqua non sarà più buona. Lui, che vi sazierà, quando il cibo non si troverà più. Lui, che quando le tenebre scenderanno sul mondo e non ci sarà più luce, sarà la vostra Luce perfetta”. Sul sito dell’Associazione Madonna di Trevignano si riporta anche un presunto messaggio mariano del 9 ottobre scorso. Tra le altre cose questa esortazione: “Siate fedeli al Vangelo e alla vera dottrina della Chiesa e siate coraggiosi e ferventi come i primi apostoli”.

Forse un velato accenno all’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, monsignor Carlo Maria Viganò, scomunicato dal Vaticano per scisma e del quale Gisella avrebbe parlato in una telefonata come un suo “seguace”.

Graziarosa Villani