TRENI STRAPIENI E CARROZZE DIMINUITE

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PENDOLARI COSTRETTI A LOTTARSI IL POSTO CON I CROCIERISTI. A LADISPOLI PER GIORNI RALLENTAMENTI CAUSATI ANCHE DAI TRENI MERCE.

Il viaggio non è mai facile per i pendolari. I convogli sono tornati ad essere super affollati, si deve sgomitare sulle banchine per poter entrare in carrozza e poi c’è la storia dei treni merci che in alcuni giorni in stazione creano ritardi e disagi. Periodo nero per i pendolari sulla fl5. La RomaCivitavecchia deve fare i conti anche con il solito dilemma dei crocieristi che costringono a stare accalcati come sardine lavoratori e studenti che devono raggiungere la Capitale.

L’ultimo episodio però riguarda i cittadini di Ladispoli e Cerveteri costretti persino a riscendere nella stazione di San Pietro. «Sul treno 4136 delle 16.32 diretto a Pisa – racconta Luca, pendolare – gli scompartimenti erano così pieni che il capotreno ha chiesto ai passeggeri diretti a Ladispoli-Cerveteri di scendere e prendere la corsa delle 16.47. Soltanto alcuni, giustamente, hanno accettato questo invito, nella confusione generale comunque il treno è ripartito dopo 20 minuti. Non è più possibile una gestione del genere». Una segnalazione tira l’altra. «Analogo scenario anche sul Pisa – si accoda Nicoletta – dove era pieno di valigie sui sedili e c’erano continue discussioni». Nell’ultima settimana polemiche vibranti allo scalo di Ladispoli per via dei treni merci fatti circolare sulla linea ferroviaria negli orari di punta, andando così a rallentare di fatto i binari utilizzati dai convogli riservati ai pendolari, più di 8mila ogni giorno soltanto a Ladispoli. Il presidente del Comitato pendolari della Roma-Civitavecchia si è fatto sentire giorni fa. «Le problematiche sono numerose – interviene Andrea Ricci – a cominciare dalle poche carrozze dei treni toscani. Non si può viaggiare con cinque, ne avevamo pretese almeno sei e di fatto le cose sembravano essere lievemente migliorate dopo il nostro forcing estivo. Abbiamo sollecitato Trenitalia del Lazio affinché si facesse carico di questa situazione con la Toscana. Poi ci sono i classici disagi dei crocieristi ma anche di questi convogli merci che dovrebbero passare sul binario 1 a Ladispoli. Non serve a nulla potenziare il servizio elettrico se poi l’organizzazione del traffico ferroviario non migliora».

E a Civitavecchia i passeggeri puntano sempre il dito contro il solito dilemma. «Ormai si viaggia come sardine, sia di mattina che di pomeriggio. I turisti con le valige e i piedi sui sedili, persone sdraiate che dormono come sul divano di casa loro, i pendolari ammassati nei corridoi. Quando la situazione si fa caotica, i controllori scompaiono come per magia. Cosa possiamo fare?» è lo sfogo di Luisa.