Una terapia personalizzata che non si ferma al sintomo e che è del tutto priva di effetti collaterali
La pelle si presenta arrossata, ispessita, ricoperta di squame color argento.
La psoriasi è una malattia cutanea cronica caratterizzata da un complesso spettro di espressioni cliniche infiammatorie e iperproliferative con fasi di remissioni e di riacuzie. Da aree di modeste dimensioni arriva a colpire tutta la superficie corporea. Possono essere colpite le articolazioni, le unghie e le mucose, il cuoio capelluto. Non ha preferenze come incidenza tra uomo e donna, coinvolge il 3-5% della popolazione con una prevalenza tra la 2 e la 3 decade di vita. E’ meno frequente nella razza nera. Anche se l’eziologia é sconosciuta, si sospetta una causa autoimmune. Il sistema di difesa del paziente é “impazzito” non riconosce più le proprie cellule e le “bombarda” di anticorpi. Il ciclo di completa maturazione delle cellule dell’epidermide (turnover cellulare) é velocissimo nella psoriasi, 4-5 giorni, contro i 28 della cute normale. Qual é il quadro clinico? Il più variabile possibile. Si va dalle placche di piccole dimensioni (psoriasi puntata, guttata, nummulare) a forme più grandi con placche dai contorni irregolari che possono presentare una parziale risoluzione centrale (forme circinate e serpiginose), oppure confluire in chiazze figurate e frastagliate (forme geografiche), o, infine interessare tutta la superficie corporea (forma generalizzata). La psoriasi comune detta volgare o a placche predilige le superfici estensorie del gomito, del ginocchio e il cuoio capelluto. Le lesioni sono generalmente bilaterali, simmetriche. Le dimensioni e le forme sono variabili a seconda della sede. Oltre a questa forma volgare o a placche vi é anche la psoriasi inversa, relativamente frequente, che interessa le pieghe inguinali, ascellari e, “inversamente” dalla forma volgare, le superfici flessorie del gomito e del ginocchio. Altre forme? L’onicopatia psoriasica (interessa le unghie); la psoriasi palmo-plantare (le palme delle mani e dei piedi); l’artropatia psoriasica (artrite reumatoide con reuma test negativo più psoriasi); la psoriasi delle mucose (é più rara, interessa le mucose del pene e della bocca).
Qual é la terapia ufficiale? Per motivi di spazio citerò solo i molteplici approcci non esistendo a tutt’oggi una vera e propria cura specifica. Localmente: cortisonici e calcipotriolo. Poi i cheratolitici, i retinoidi, i riducenti, le radiazioni ultraviolette B, la PUVA-terapia. I cortisonici per via sistemica e gli immunosoppressori si utilizzano nelle forme più gravi (alcune mettono in pericolo la vita). L’alefacept sembra utile ma é costoso e non si conosce l’innocuità a lungo termine. Credo che gli unici effetti benefici ce li dia la climatoterapia praticata in centri specializzati (per es. Mar Morto) associando bagni e massaggi idrosalinici con l’esposizione a raggi ultravioletti.
Anche le acque termali personalizzate (ho pubblicato decine di articoli al riguardo) sfruttando sia i raggi solari che i mineralizzatori presenti nell’acqua, possono migliorare il quadro clinico.
Qual é l’approccio e la cura omeopatica? Per trattare un paziente affetto da psoriasi occorre essere molto esperti in materia medica, conoscere i vari rimedi, la posologia degli stessi. La psoriasi é una malattia polimiasmatica che perdura da anni talora su base ereditaria ma soprattutto psicosomatica e autoimmune. Ha colpito radicalmente e profondamente, secondo il modello PNEI ossia psico-neuro-endocrino-immunologico, le radici psicofisiche dell’organismo. Il soggetto psoriasico non si riconosce, non si accetta, non “sta bene nella sua pelle”. Basilare é l’anamnesi ossia l’interrogatorio omeopatico: Da quanto tempo é iniziata? In quali circostanze? Migliora d’estate con il mare e il sole? O anche con il sole in alta montagna? Peggiora d’inverno? Aggrava di notte, la mattina, nel tardo pomeriggio, di sera? E’ coinvolto il cuoio capelluto, le unghie o persino le mucose? E’ una forma pustolosa? Oppure una eritrodermia generalizzata? Colpisce solo i palmi delle mani e dei piedi? Sono interessate le superfici estensorie dei gomiti e delle ginocchia (forma volgare) o invece le superfici flessorie (forma inversa), ossia il cavo popliteo e cubitale? Interessa il tronco, gli arti, le gambe, le cosce? E come si presenta? Le placche hanno un aspetto circinato con risoluzione centrale e bordi esterni rotondi e ispessiti? Hanno un aspetto serpiginoso? La desquamazione cutanea è scarsa, vi è una fuoriuscita di liquido colloso, mieloso? La cute si spacca e fuoriesce sangue? Migliora o peggiora con il caldo o con il freddo? Senza conoscere a fondo la materia medica omeopatica è inutile provare a curare la psoriasi. Nella pratica clinica la scelta del rimedio è ardua. Decine e decine sono i rimedi specifici, personalizzati, altrettanto importanti sono i nosodi. Avendo insegnato per 25 anni omeopatia allo SMB di Roma, diretto per 5 anni quello di Lecce e quello di Bologna (nel 2000) ho accumulato nel tempo un’esperienza tale da esprimere le seguenti considerazioni:
1) E’ più facile trattarla nei giovani e quando é insorta da non molto tempo.
Più difficile negli adulti-anziani che l’accusano da molti anni.
2) Tra i numerosi rimedi omeopatici quelli da me più utilizzati con successo sono: Arsenicum album, Arsenicum iodatum, Sulphur, Natrum muriaticum, Sepia, Graphites, Calcarea sulfurea, Antimonium Crudum, Silicea, Lycopodium, Petroleum, Alumina, Mezereum.
3) I nosodi più efficaci sono stati: T.R. (tuberculinum residuo); Medorrhinum, Psorinum, luesinum. Ognuno scelto secondo la diatesi del paziente.
La cura omeopatica non presenta, se eseguita a dovere, complicanze né effetti collaterali. Il denigrare l’omeopatica come terapia simile al placebo, lontana dagli effetti di provata scientificità, e persino sulla base dell’esperienza, credo che sia solo motivata da interessi economici. In mare aperto il pesce più grande mangia il più piccolo. Il sottoscritto, cardiologo, broncopneumologo, docente in microbiologia ambientale e Medicina Naturale, ha insegnato anche per 5 anni Medicina Ufficiale ai medici neospecializzandi in vari ospedali romani. Ho la presunzione di parlare due lingue e ….di essere con la coscienza a posto. Ho ben 45 anni di professione medica alle spalle.