FARI ACCESI DOPO LA TRAGEDIA. E A CERVETERI I FONDI PER LA SICUREZZA SOLO PER UN BAGNINO.
Fari accesi sulla sicurezza in spiaggia. Inevitabile sul litorale nord dopo quanto accaduto lo scorso 13 giugno a Torre Flavia, con la tragedia in cui ha perso la vita l’insegnante di inglese di Capranica di 62 anni, Maria Cesarea Petracca.
L’indagine della Capitaneria di porto è praticamente chiusa. La donna – in base alla ricostruzione delle autorità marittime – ha raggiunto l’acqua ma quasi subito, in seguito alle forti correnti, è stata trascinata a largo e scaraventata sugli scogli dalla violenza del mare (era in compagnia di una collega tratta in salvo dopo essersi aggrappata ad un masso).
Il vento soffiava ad oltre 50 chilometri orari e in più il comune aveva correttamente affisso i cartelli specifici per avvisare i bagnanti. Dramma a parte, c’è però un nodo irrisolto a Torre Flavia: l’accesso dei mezzi di soccorso sull’arenile. Una spiaggia, quella di Ladispoli, sempre più gettonata, affollata da residenti e turisti ma piena di pericoli e non solo per la particolarità delle correnti sempre forti.
Lì ormai ci si arriva solo da un sentiero stretto e pedonale che quindi esclude il passaggio di un’ambulanza o ad altri veicoli, come quelli dei vigili del fuoco ad esempio. Anche il giorno tragico, barellieri e medici hanno lasciato le rispettive ambulanze parcheggiate in strada in via Prima Mantovani percorrendo a piedi più di un chilometro per raggiungere il punto esatto dove è annegata la maestra.
Un’inchiesta della Procura di Civitavecchia diversi anni fa portò al sequestro di alcuni campeggi limitrofi a Torre Flavia con il tribunale che poi ha di conseguenza vietato il passaggio di qualsiasi mezzo attraverso la stradina interna dell’attività ricettiva, l’unica che in realtà conduce al mare più velocemente.
«Io ho le chiavi del cancello – testimonia Santino Esigibili – cosa accadrebbe ad un bagnante colto da un malore in spiaggia se io mi trovassi altrove? Una vicenda che non è stata mai risolta». Si potrebbe arrivare a Torre Flavia da Campo di Mare ma solo costeggiando la spiaggia ed è un tragitto molto più lungo. Oppure da un altro campeggio che però si trova parecchio lontano. In passato era persino atterrata l’eliambulanza per anticipare i tempi dei soccorsi. È evidente che da soli i cartelli informativi non bastano, serve qualcosa in più.
Riguardo al tema degli accessi in mare Palazzo Falcone ci sta lavorando. «In futuro – risponde Pierpaolo Perretta, consigliere comunale e delegato al Demanio marittimo – grazie ad una variante urbanistica, avremo nuovi varchi per poter arrivare sulla spiaggia. Nel presente il nostro impegno è massimo per fare il possibile a livello di sicurezza».
Da domani ci saranno anche i cani “eroi” a Torre Flavia, oltre alle 4 postazioni del progetto “Estate Sicura 2024” con bagnini, torrini di avvistamento, protezione civile Dolphin, collegamenti via radio.
Fondi pubblici. Più di 111mila euro a Ladispoli per la sicurezza sulle spiagge libere. Il comune di Cerveteri, dalla Regione, di fondi ne ha ottenuti 81mila euro ma ancora non ci sono postazioni con bagnini sulla costa e la Capitaneria di porto ha acceso i riflettori non gradendo i ritardi. Anche in virtù del fatto che la maggior parte dei soldi l’amministrazione li userà per “Liberamente”, spiaggia attrezzata per i disabili, e collocando una sola postazione col bagnino, quando invece la Guardia costiera ne avrebbe voluti di più.
«Le risorse sono state utilizzate per la realizzazione di Liberamente – ha detto Elena Gubetti, il sindaco – che resta l’unica realtà del litorale laziale gratuita, pubblica, accessibile. Da ormai 4 anni la Regione stanzia risorse per i comuni e la nostra amministrazione fin dal primo anno ha deciso di creare un luogo che, attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche, garantisca il diritto alla fruizione del mare da parte di persone con scarsa mobilità o disabilità motoria».
Sulla sicurezza una sola postazione. «Garantiremo la presenza del bagnino sul tratto di spiaggia libera centrale. La raccomandazione è quella di essere sempre molto prudenti e di non entrare in mare quando è esposta la bandiera rossa»