TORNANO I T-RED. AUTOMOBILISTA AVVISATO…

0
743

I CITTADINI SI OPPONGONO: «IL COMUNE PENSA A FARE CASSA, LE STRADE SONO PERICOLOSE»

Per Cerveteri è una specie di ritorno al passato. Un passato però indigesto dopo l’approvazione delle telecamere che torneranno a fabbricare multe agli automobilisti, alcuni dei quali ignari se dovessero oltrepassare la striscia con mezza ruota, come accaduto già. E così torneranno in attività i tanto odiati T-Red, installati, poi disattivati dopo qualche tempo per un contenzioso tra il comune etrusco e la ditta che aveva vinto l’appalto. Una vicenda che aveva infiammato la cronaca per diversi giorni anche perché la vecchia amministrazione comunale non ne aveva spiegato bene il motivo.

A distanza di anni si volta pagina e ci sarà un’altra società ad occuparsi dell’installazione di ben quattro telecamere che sulla via Aurelia saranno in grado di sanzionare i conducenti di auto, moto e mezzi pesanti che al semaforo passeranno con il rosso. Non è chiaro ancora se fungeranno pure da autovelox. Intanto la Polizia locale di Cerveteri ha già avviato l’iter per il noleggio triennale degli impianti relativi alla rilevazione delle infrazioni del codice della strada. I dispositivi, almeno quattro per una spesa di oltre 160mila euro ed è tutto scritto sul portale del municipio, dovrebbero essere piazzati sulla statale Aurelia in ambedue i sensi di marcia e alle intersezioni con via Fontana Morella e con il bivio di Campo di Mare, individuati come punti nevralgici della viabilità.

La determina è stata pubblicata ufficialmente sull’Albo pretorio. Una notizia che già sta accendendo il dibattito con associazioni e comitati che tuttavia non hanno affatto digerito questa iniziativa. I comitati di zona chiedono al contrario non «di fare cassa» ma di «mettere in sicurezza quegli incroci». Comprese le fermate del bus Cotral, con centinaia di viaggiatori, sia turisti che pendolari, che ogni santo giorno devono attraversare quegli incroci con il rosso diretti a Cerenova. A questi si aggiungono centinaia di pedoni che come clienti raggiungono il centro commerciale. Per i cittadini insomma la viabilità lascia a desiderare. La popolazione si batte da tempo per un miglioramento delle strade piene di buche e con la segnaletica orizzontale e verticale approssimativa. A maggior ragione ora che gli introiti aumenteranno grazie alle contravvenzioni. «Questi 166mila euro – commenta Alessio Catoni del comitato dei cittadini Campo di Mare-Cerenova – avrei preferito venissero spesi per altro, magari per migliorare lo stato di abbandono di queste due frazioni». Resta da capire ancora la tempistica ma sicuramente gli occhi elettronici nei prossimi mesi inizieranno ad essere attivi per cercare di stanare chi non rispetta il semaforo. In passato i rilevatori vennero programmati sempre sulla statale dal chilometro 42,7 al 48,8. Soltanto nel 2016 furono oltre 14mila le sanzioni recapitate a domicilio ad altrettanti conducenti indisciplinati. E molti erano finiti in trappola per aver oltrepassato ingenuamente la striscia bianca a terra in prossimità del semaforo. Situazioni favorevoli al comune di Cerveteri che incassò milioni di euro.

LE AREE PIÙ A RISCHIO

Dalle telecamere all’insicurezza delle strade. Tanti i punti critici di Cerveteri a cominciare da via Fontana Morella. Da quanto è sorto il centro commerciale la situazione è diventata caotica con traffico e incidenti e con automobilisti che ripiegano su strade alternative come via di Zambra. Uno scenario che va ad aggravare per altro le condizioni della pavimentazione proprio a via di Zambra sempre più ridotta a brandelli perché oltre alle auto ci passano i mezzi pesanti. Gli abitanti non ne possono davvero più. «Praticamente è da 20 anni – racconta Giovanni Piovano – che qui combattiamo con le varie amministrazioni che non riconoscono la strada come comunale. Comune che però ci chiede la Tosap! Parliamo di un’arteria massacrata dalle voragini». A proposito di incidenti: sono piuttosto frequenti in via di Zambra ma anche in via Benedetto Marini, altra area considerata a rischio così come via del Sasso. Ecco perché associazioni e comitati pretenderebbero dei miglioramenti al pari passo con dispositivi elettronici. Come sulla via Settevene Palo, altra arteria pericolosa. E l’elenco delle richieste è lunghissimo.