Torna a vivere la necropoli etrusca del laghetto a Cerveteri

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Del laghetto a Cerveteri
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Dopo la ripulitura curata dai volontari del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, da domenica 4 giugno alle ore 10.00 inizieranno le visite guidate alla necropoli etrusca del Laghetto, tornata ad essere visibile dopo circa un anno di lavoro.

Per Necropoli del Laghetto s’intende un’area della vasta necropoli della Banditaccia, compresa tra la ripa del Manganello e la via degli Inferi a nord ovest della città di Cerveteri antica Caere. A partire dal 1961 la Fondazione Lerici di Roma d’intesa con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale iniziò una campagna di prospezioni geofisiche . Tra il 1962 ed il 1970 per contrastare l’attività dei clandestini venne intrapresa una campagna di scavo sistematica che interessò un’area di circa 7.000 mq mettendo in luce oltre 500 tombe cronologicamente comprese tra l’VIII ed il  II sec. a.C. di cui le più antiche risultano essere 38 incinerazioni entro pozzetti e 180 inumazioni entro fossa. Quest’ultime spesso sono comprese in un tumulo delimitato da canalette o meno frequentemente massi. In alcuni casi le sepolture sono due di cui la destra riguarda una persona di sesso femminile e la sinistra quella maschile. Successivamente furono ricavate dalle fosse le cosiddette tombe “semicostruite” con pareti leggermente inclinate, piccolo vano all’ingresso e parete risparmiata di tufo che successivamente  veniva traforata ottenendo le prime porte ad arco. A partire principalmente dal VI sec. si costruiscono delle piazze,sfruttate come cave di materiale, dove vengono ricavate delle tombe a camera con piccolo dromos di accesso di cui alcune restituiscono stanze con modanature e tracce di pittura di vari colori (ocra, rosso, nero ecc.) . Lo sfruttamento di tali piazze fu poi orientata esclusivamente alla coltivazione di cave per ricavare materiale edilizio . Sul fondo di queste cave sono stati rinvenuti rozzi pocula adibiti ad ossari per raccogliere i resti delle sepolture distrutte.Nell’ultima fase (III – II sec. a.C.) abbiamo la presenza di una tomba monumentale a dado con scale laterali. I materiali rinvenuti risultano in parte musealizzati tra Milano, Roma e Cerveteri, ma molto giace ancora nei magazzini. Tra le peculiarità dei rinvenimenti rari esempi di ceramica d’importazione euboica della fine del IX sec. a.C. e chiota. L’opera dei volontari del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite coordinati dal dott. Flavio Enei, seguiti dal dott. Stefano Giorgi e dal capo settore sig. Gianfranco Pasanisi, iniziata nel mese di Marzo del 2016 ed ancora in essere, è finalizzata al recuperoalla valorizzazione e alla fruizione dell’area con interventi di ripulitura, messa in sicurezza e realizzazione di nuovi pannelli didattici. A seguito di questi interventi si comunica che Domenica 4 Giugno, in coincidenza con l’ingresso gratuito in tutti i siti archeologici del territorio nazionale, saranno effettuate da parte dei volontari GATC visite guidate della Necropoli con numero contingentato di visitatori per ogni gruppo, inaugurando così un percorso di visita che sarà protratto nel tempo.

                   Stefano Giorgi