Ci sono voci ed illazioni che nel nostro territorio si rincorrono da anni.
Spesso date per scontate e che poi esplodono in tutto il loro fragore quando vengono scoperchiate le pentole più bollenti. E’ il recente caso dell’inchiesta avviata dalla Capitaneria di Porto di Ladispoli che ha scoperto una realtà assurda nel terzo millennio. Ovvero che l’antico borgo di Ceri, uno dei gioielli del territorio di Cerveteri, non ha un depuratore per smaltire in modo corretto i liquami prodotti dai residenti della zona. Acque nere che si riversano nel sottostante fosso e poi arrivano nel Sanguinara a Ladispoli, sfociando conseguentemente in mare. Con tutti i danni ambientali che si possono immaginare. La Guardia costiera ha fatto un lavoro minuzioso, ha percorso sentieri e strade poco conosciute alle pendici del borgo di Ceri, scoprendo situazioni da terzo mondo. Sulla stampa in questi giorni la notizia è rimbalzata in tutto il suo fragore, sono venuti alla luce scarichi abusivi ed allacci illegali, uno scenario vergognoso che ha influito in modo pesante per anni sulla qualità del mare di Ladispoli e di tutto il litorale. I marinai, agli ordini del comandante Strato Cacace, hanno appurato l’esistenza di un fiume di liquami e condotto le analisi assieme all’Arpa Lazio che è intervenuta sul posto con un tecnico del comune di Cerveteri. C’è poco da aggiungere, liquami, saponi, scarichi di lavatrici ed elettrodomestici non sarebbero smaltiti secondo la legge. Un disastro ambientale che avrà un seguito pesante a colpi di carte bollate, la Procura di Civitavecchia non potrà non aprire un’accurata indagine quando saranno consegnati gli esiti del dossier redatto dall’Arpa Lazio. Senza dimenticare che qualcuno dovrà fornire ampie spiegazioni sul fatto che i residenti di Ceri pagano regolarmente le bollette dell’acqua, comprese le spese di depurazione. Ma quali spese? In conclusione sentiamo di esternare una domanda che provoca molta amarezza. Ma come può essere questo territorio credibile quando scende in piazza per dire no all’apertura di nuove discariche ed alla resurrezione di Cupinoro quando i suoi cittadini sono i primi ad inquinare l’ambiente?