di Gianni Palmieri
Ci sono eventi importanti nella storia di una comunità.
Momenti che rappresentano lo spartiacque di crescita sociale e culturale. E quando si parla di cultura non si può che pronunciare la parola teatro. La forma più antica di spettacolo. L’espressione artistica più vera, a diretto contatto con il pubblico, senza la mistificazione della televisione, del cinema. Sul palcoscenico l’attore guarda negli occhi lo spettatore. Non può fingere, non può nascondersi dietro una telecamera. Deve saper recitare anche con la mimica del corpo e del viso. Si scrive teatro, si legge cultura. Una parola che a Ladispoli, nonostante i molti tentativi effettuati nell’ultimo quarto di secolo dalle varie amministrazioni comunali, era sempre stata declinata in modo insufficiente o quantomeno non soddisfacente per tutta la collettività. Spesso su aree improvvisate a teatro, come la Grottaccia o piazza Scarabellotto, dove lo sforzo degli attori e degli organizzatori non era adeguatamente premiato dalla coreografia. Finalmente si è alzato il sipario, Ladispoli e tutto il territorio hanno ora un teatro moderno e funzionale, incastonato all’interno del Centro di arte e cultura all’ingresso nord della città. E’ operativo il Teatro Auditorium Massimo Freccia, dedicato al grande direttore d’orchestra che aveva scelto Ladispoli per vivere. Una struttura che, dopo i dovuti aggiustamenti da parte di chi lo gestisce, sarà l’unico grande teatro da 300 posti tra Roma e Civitavecchia. Come i nostri lettori avranno notato, L’Ortica è rimasta fuori dalle polemiche che hanno accompagnato la recente cerimonia di apertura. Abbiamo segnalato quelle che a nostro parere erano le pecche della falsa partenza, come la mancanza di un sipario, ma nell’ambito di un discorso costruttivo teso a tutelare un patrimonio culturale di tutto il territorio. Caliamo il sipario sulle polemiche, sovente capziose e di parte, tutti gli appassionati di cultura ora auspicano che il teatro di Ladispoli possa iniziare ad ospitare rappresentazioni di alto livello, portando al Massimo Freccia compagnie ed artisti di calibro nazionale in grado di calamitare il grande pubblico da tutto il litorale. E, se il costo dei biglietti sarà tenuto basso, Ladispoli diventerà il punto centrale della cultura alle porte della capitale.