“Sul tavolo del presidente della Fifa, Gianni Infantino, è arrivata la richiesta ufficiale di rivedere i parametri che permettono l’utilizzo di giocatori extracomunitari nei club europei. Chi pensava che la Sport Man stesse scherzando ora ha capito che andremo fino in fondo per questa vicenda di giustizia sportiva e sociale”.
Sono parole determinate quelle che arrivano dal manager Alessio Sundas che nella giornata di oggi ha inviato al massimo organismo calcistico mondiale una lettera che apre scenari dalle conseguenze incalcolabili per il football internazionale.
“Abbiamo gettato il sasso nello stagno – afferma Sundas – per muovere le acque stagnanti di una situazione che tutti conoscono, ma nessuno ha il coraggio di rimuovere. La Sport Man torna a ribadire che è doveroso da parte della Fifa e della Uefa cancellare una assurda e dannosa discriminazione nei confronti dei calciatori non europei. Ovvero il fatto che, ad esempio in Italia, le squadre non possano tesserare più di tre giocatori extracomunitari, dovendo sottostare a delle norme sin troppo rigide nei trasferimenti di questi atleti. Il mondo è globale, i lavoratori possono trasferirsi ovunque senza limitazione, solo il mondo del pallone è fermo a steccati e barriere ormai fuori dal tempo. Oltre ad essere una questione di giustizia, la richiesta della Sport Man rilancia anche la necessità di comprendere come lo spettacolo sul rettangolo verde spesso sia frutto della presenza di giocatori extracomunitari come Icardi, Higuain e tanti altri. Che permettono ai club di essere competitivi a livello internazionale. Aumentare la presenza di atleti non europei nelle squadre consentirebbe di accrescere lo spettacolo e catturare l’interesse delle televisioni, degli spettatori e degli sponsor. L’alternativa sono stadi deserti, casse dei club vuote, network televisivi che fuggono. Abbiamo fiducia che il presidente della Fifa tenga in debita considerazione la richiesta della Sport Man che intendiamo supportare con una petizione on line che non abbiamo dubbi raccoglierà migliaia di adesioni in tutta Europa. Sappiamo che è una proposta forte che farà rumore, ma sarebbe gravissimo se la Fifa non comprendesse che il mondo è diventato globale e che il mercato del lavoro è internazionale”.