Virginia Raggi ha firmato l’ordinanza per la costa romana, mentre a Ladispoli le strutture di via Roma restano sequestrate e Campo di Mare è nel degrado strutturale e ambientaledi Alberto Sava
Firmata dal sindaco di Roma Virginia Raggi l’ordinanza per la stagione balneare 2018 che ha preso il via martedì 1 maggio e si concluderà il 30 settembre. Nel provvedimento sono contenute norme e disposizioni per la fruizione del litorale romano, l’attività degli stabilimenti balneari e le prescrizioni in materia di assistenza e salvataggio. Nell’ordinanza che definisce gli obblighi dei concessionari degli stabilimenti aperti dalle 9 alle 19 si specifica che “è sempre consentito consumare cibi e bevande in qualsiasi parte della spiaggia” mentre rimane il divieto di mangiare all’interno delle cabine. Per le spiagge libere di Ostia il servizio di pulizia dell’arenile sarà a cura del Municipio X che si occuperà anche del servizio di salvataggio o dovrà esporre, dove non è presente, cartellonistica che informi i bagnanti con la scritta “attenzione balneazione non sicura”. L’accesso agli animali da compagnia sul litorale di Ostia è concesso solo nei 300 metri di spiaggia a sud del porto turistico. Per quanto riguarda la spiaggia libera di Castelporziano non è assicurato il servizio di salvataggio e assistenza ad eccezione delle postazioni 123 e 124” dove saranno presenti bagnini del Municipio X. Il Municipio dovrà esporre sia sulla via Litoranea che sulla spiaggia ogni 100 metri cartelli multilingue che informino sulla balneazione non sicura. A Capocotta saranno i gestori dei punti ristoro ad assicurare la pulizia della spiaggia, il servizio di salvataggio e i servizi igienici. La stagione balneare ha preso il via anche a nord del litorale romano, area fortemente disagiata proprio per servizi sulla spiaggia. Procedendo da Fiumicino in direzione di Civitavecchia, è a Ladispoli e Cerveteri che si concentrano i maggiori problemi per gli operatori del turismo balneare. Ladispoli si appresta a vivere una nuova stagione estiva senza più la disponibilità di strutture per le vacanze all’aria aperta lungo tutta via Roma, dove erano ubicati soste camper e campeggi ritenuti abusivi e chiusi, avario titolo, dalla Procura di Civitavecchia. Risale al 30 aprile scorso l’ultimo blitz delle Fiamme Gialle in via Roma.Nel mirino dei militari è finito nuovamente un terreno che aveva aperto i cancelli del parcheggio ad inizio primavera.Sarebbero stati una quarantina i camper che fruivano del parcheggio al momento dell’arrivo dei finanzieri.Il blitz sui terreni sarebbe scattato in seguito ad un’ordinanza di fermo disposta dall’amministrazione Grando, che avrebbe riscontrato possibili difformità nell’utilizzo dell’area.Nel marzo scorso l’esecutivo di piazza Falcone aveva approvato la possibilità di trasformare i terreni agricoli in aree di parcheggio, per le sole automobili.La determina vietava espressamente la presenza e la sosta di camper. Ricordiamo che lungo via Roma erano operative da molti anni tutte le strutture che Ladispoli era in grado di offrire per quanto riguarda le vacanze ‘low cost’, e che il perdurare del fermo ha come effetto collaterale la severa crisi di questo ramo dell’economia turistica,diretta ed indotta, sostenuta finora dai camperisti italiani e stranieri, che da anni trascorrevano le loro vacanze all’aria aperta all’ombra di Torre Flavia. Fissato irreversibilmente il severo e ‘doloroso’ richiamo alle regole nel settore del turismo ‘on the road’ a contatto con la natura, è ora auspicabile attendersi altrettanta fermezza nei controlli di altre forme di turismo quale, per esempio, quella delle case in affitto per bevi periodi, durante la stagione estiva: un controllo capillare di tutti i singoli contratti aiuterebbe ad espellere dal mercato delle locazioni estive eventuali furbastri, allergici alle regole ed al pagamento delle tasse, contribuendo a favorire il sorgere di un altro segmento di trasparenza e legalità, ed eliminando, oltretutto, i concorrenti sleali di tutti quei proprietari che locano i propri immobili nell’assoluto rispetto delle leggi, pagando fino all’ultimo soldo di tasse. Appena varcato il confine nord della Palude di Torre Flavia, troviamo la spiaggia pubblica di Cerveteri, che però appartiene a dei privati, i quali, in forza di una sentenza di primo grado del Tribunale di Civitavecchia, hanno imposto agli stabilimenti balnearidi Marina di Cerveteri una sopravvivenza a temine. Quali saranno gli stabilimenti che apriranno i battenti a Campo di Mare la prossima estate? Resterà ancora chiuso e ‘sigillato’ l’Ocean Surf. Sicuramente riaprirà Ezio alla Torretta,poiché fuori dalla vertenza Ostilia, e dovrebbe riaprire anche l’Associazione Nautica, solo però dopo i lavori di adattamento alla ridotta superficie di arenile demaniale,su cui potranno continuare ad offrire i loro servizi sulla spiaggia. A che punto sono questi lavori?Lo chiediamo al presidente dell’associazione Celso Valerio Caferri, che dichiara: “Nel rispetto del regolamento regionale, abbiamo chiesto un’autorizzazione al Comune per realizzare strutture temporanee ed amovibili, per un periodo limitato di 120 giorni. Tali strutture verranno posizionate dal 15 maggio fino al 15 settembre 2018 dopo di che verranno totalmente rimosse. Per il futuro, questa procedura sarà ripetuta negli anni successivi”.Delimitata da un muretto, alle spalle della spiaggia ormai privatizzata, via Lungomare degli Etruschi: una lunga striscia d’asfalto di proprietà dell’Ostilia che l’amministrazione Pascucci vorrebbe riqualificare. A questo‘inconsueto’ progettoobiettano, a vario titolo, tutte le forze di opposizione a Cerveteri.Se gli operatori balneari di via Roma a Ladispoli sembrano finiti in un tunnel senza via d’uscita, quelli di Cerveteri possono vivere di un ridottissimo presente e di un incognito futuro, certamente per responsabilità estranee alla loro volontà, ma anche per un indigeno irreversibile provincialismo paesano, che ha reso loro del tutto estranea una politica industriale, che li avrebbe resi ben più forti, fatta di investimenti comuni, di sinergie tra imprenditori, di una visione innovativa e moderna delle loro attività, e che li lega invece ai pochi giorni ed ai pochissimi granelli di sabbia di scialbe stagioni estive, dal cortissimo respiro.