POCHI SPAZI SUI TRENI: LA SITUAZIONE NON È MIGLIORATA PER I PENDOLARI LADISPOLANI E CERVETERANI COSTRETTI A CONDIVIDERE I POSTI CON I CROCIERISTI.
Signore e signori, tutti in carrozza, se ci riuscite. Il viaggio del pendolare tipo a Ladispoli e Cerveteri è il seguente: guadagnare metri sulla banchina, sgomitare di fronte alle porte e poi cercare con velocità un posto a sedere negli scompartimenti. Ma è un miraggio per via dei crocieristi che sempre più numerosi occupano gli spazi persino nei corridoi con valigie e borsoni. Un incubo per migliaia e migliaia di pendolari (solo nelle due stazioni ferroviarie di Ladispoli e Cerveteri gli utenti della fl5 sono quotidianamente oltre 13mila).
Da anni il comitato Pendolari Litoranea Nord si batte affinché chi di competenza potenzi il servizio lungo la tratta ferroviaria o quanto meno riservi un treno a parte per i turisti che dalla Capitale si spostano verso il porto di Civitavecchia, e viceversa. Si attivano pure le associazioni di categoria. «I vertici regionali e Trenitalia – sbotta Biagio Camicia, presidente di Consumatori Italiani più Forti Ladispoli-Cerveteri – si mettono il vestito buono solo durante il periodo festivo. I pendolari hanno bisogno di servizi e di qualità 365 giorni l’anno». Spesso i treni regionali della Toscana, da Pisa e Grosseto, arrivano con carrozze ridotte.
Tutti aspetti che sono stati evidenziati anche in un sondaggio proposto dal Comitato pendolari, che ha raggiunto 331 persone e che mostra, come, già ad oggi, l’85% di coloro che hanno risposto utilizza il servizio anche nei giorni festivi. Il 60% di coloro che non lo fa è per l’inadeguatezza dell’offerta. Più di metà di coloro che usa il treno anche nei festivi nonostante le difficoltà – prosegue il comitato pendolari – lo fa per motivi di lavoro, il che conferma che i più colpiti da queste riduzioni siano proprio i lavoratori dei servizi essenziali (personale sanitario, dei mezzi di trasporto, delle forze di polizia) per i quali giorni festivi non esistono. E ai problemi di spazio, si aggiungono poi anche quelli legati ai ritardi per causa di guasti ai treni o alla linea.