Da via del Sasso all’ingresso per la A-12. Sull’Aurelia pericolosissimi pure gli incroci per le frazioni ladispolane.
Un incidente martedì sull’Aurelia a Cerenova. Un altro il giorno prima tra via Iaffei e via Settevene Palo Nuova. Un tamponamento nei pressi dell’imbocco sulla Roma-Civitavecchia. E poi schianti che si ripetono con frequenza in via del Sasso. Torna agli onori della cronaca la sicurezza sulle strade di Cerveteri. Troppi i punti pericolosi, gli incroci con poca visibilità e i tratti senza una cartellonistica adeguata.
Cittadini e automobilisti tornano a chiedere interventi prima che sia troppo tardi. «Nel tratto di strada dalla necropoli etrusca – segnala Giulio – all’incrocio Due Casette, i residenti vivono una situazione ogni giorno pericolosa. Ci sono stati incidenti mortali e altri per fortuna meno gravi». L’elenco delle problematiche è sempre lo stesso: una scarsa segnaletica che non fa rallentare gli automobilisti nelle vie interne in entrata e in uscita, la mancanza della linea divisoria della carreggiata e degli specchi. «Ogni uscita delle strade che costeggiano la via del Sasso – è la richiesta – dovrebbero avere degli specchi per una migliore visuale».
Certo, altri fattori di rischio però sono rappresentati dagli stessi conducenti che non rispettano i limiti di velocità e nemmeno la cartellonistica stradale però forse qualcosa va fatto. «Alcuni abitanti di questa zona – scrivono gli abitanti del Sasso – si stanno organizzando per una raccolta firme cercando un incontro con le autorità competenti oltre ad una manifestazione rivolta agli automobilisti che dovranno percorrere la strada in modo rispettoso delle segnaletiche. Il problema di certo non si risolverà del tutto ma crediamo che qualcosa vada fatta per la sicurezza di tutti».
Insorge l’opposizione parlando proprio di via del Sasso e della strada provinciale di Furbara. «A distanza di mesi – commenta il consigliere di opposizione Gianluca Paolacci – non è stato fatto nulla. Si era chiesto di mettere in sicurezza le due arterie, di installare dei dissuasori per evitare incidenti. La pericolosità di queste due strade è davanti agli occhi di tutti, quindi è ora che la maggioranza intervenga prima di piangere altre tragedie. La sistemazione della strada nel borgo di Due Casette è urgente, l’ingresso del centro versa in uno stato precario a causa degli aghi dei pini e il manto sconnesso. Non è possibile che non ci sia stato un intervento di ripulitura, indispensabile per garantire sicurezza ad automobilisti e pedoni». I residenti invocano anche l’installazione di un rondò tra via Settevene Palo e l’ingresso per la A-12. Un punto complicato teatro di incidenti con una certa frequenza.
Ladispoli. «L’Aurelia va messa in sicurezza». Lo chiede a gran voce la popolazione locale. Insomma, il tema della viabilità è sempre caldo anche sulla statale. E poi ci sono i nodi irrisolti degli incroci che conducono alle frazioni agricole come Boietto e soprattutto Olmetto Monteroni. I residenti che viaggiano verso la Capitale piuttosto che arrivare a San Nicola ed effettuare la corretta inversione di marcia, rischiano svoltando prima, evitando due chilometri ma mettendo a rischio la loro vita e quella degli altri. Nei mesi scorsi due incidente sono avvenuti perché i rispettivi conducenti stavano raggiungendo il distributore di benzina varcando però la doppia striscia continua. I cittadini protenderebbero la realizzazione di un rondò o di una complanare. «Il progetto – aveva spiegato Massimo Renna, presidente del comitato Olmetto Monteroni – si baserebbe su una corsia di accelerazione e una di decelerazione per limitare il caos. La fermata del pullman potrebbe anche essere spostata di alcuni metri e migliorata per l’incolumità di pendolari e residenti». Fari puntati anche sugli attraversamenti selvaggi tra i ciclisti spericolati e i lavoratori immigrati che lasciano le campagne per tornare in città e spesso di sera non indossano nemmeno il giubbotto catarifrangente. Non meno importante il nodo della eccessiva velocità nonostante i quattro velox e c’è chi invoca una «uniformità dei limiti» visto che in alcuni tratti si viaggia a 70 chilometri orari, in altri a 90 per poi scendere a 80.