Dopo un anno di attesa, arriva in sala il film australiano “Storm Boy”, tratto da un famoso racconto per ragazzi di Colin Thiele. E’ interpretato dal premio Oscar Geoffrey Rush e dal piccolo Finn Little per la prima volta dietro la macchina da presa.
di Barbara Civinini
Un ricordo dell’infanzia porta sul grande schermo “Storm Boy”, Il ragazzo che sapeva volare. Il ricordo è quello del produttore di Sydney, Matthew Street, che aveva letto alle elementari il famoso racconto di Colin Thiele, come fanno ancora oggi molti bambini delle scuole australiane, un classico della letteratura che nel nostro Paese non è mai stato tradotto. Ne è nato un film struggente che racconta l’amicizia fra un bambino e un pellicano, il signor Percival. Mike Kingley, interpretato dal piccolo Finn Little, alla sua prima volta dietro la macchina da presa, aiutato da un aborigeno Ngarrindjeri, Fingerbone Bill (Trevor Jamieson), lo alleva e gli insegna a volare. Il pellicano è un totem dei Ngarrindjeri e l’aiuto della popolazione locale ha dato un grosso contributo alla realizzazione del film. La storia è ambientata sulla costa incontaminata del Coorong National Park dell’Australia Meridionale, l’altro vero protagonista di Storm Boy.
Insomma, una pellicola che incarna i valori più nobili come amicizia, rispetto per gli animali, l’ambiente e le popolazioni indigene che lo abitano, che sembra fatto su misura per la generazione Alpha. Street e l’altro produttore Michael Boughen, avevano visto il film del 1976 di Henri Safran ispirato al libro – che fra l’altro ha segnato la rinascita del cinema australiano – e ricordavano chiaramente l’emozione che avevano provato. La storia è molto semplice. Storm boy ormai è un uomo d’affari di successo in pensione. Grazie alla nipote, inizia a ricordare la sua avventura con Mr Percival. Ora però Kingley, interpretato da Geoffrey Rush, dovrà decidere se approvare una campagna mineraria su quella costa selvaggia dove è cresciuto. Il film, commenta Boughen, non è eccessivo, ma trasmette il messaggio che dobbiamo prenderci cura di ciò che ci è caro, per noi stessi e per le generazioni future. Come regista è stato scelto Shawn Seet per la sua lunga esperienza e per la sua grossa capacità di capire le esigenze degli attori sul set. Una qualità indispensabile per lavorare con i bambini e gli animali. Per girare le scene con i pellicani la produzione si è avvalsa della collaborazione di Zelie Bullen esperto di Animals All Around e di Paul Mander, un addestratore di uccelli che lavora nella Gold Coast del Queensland. Mr Percival è interpretato dal pellicano Salty,che durante le riprese ha stretto un rapporto speciale con il piccolo Finn e ora si trova nello zoo di Adelaide. Seet ha confessato commosso di avere ancora la locandina del film di Safran.
Leggendo la sceneggiatura, spiega il regista, “ciò che mi ha colpito di più è stata la semplicità della loro vita, il rispetto per la natura e la storia del padre e del figlio“. E poi ha proseguito dicendo che “viviamo in un mondo frenetico fatto di cellulari e computer e penso che la gente desideri fortemente tornare a una maggiore armonia con la natura”. Il film della Ambience Entertainment, in Italia è distribuito da Medusa, controllata dal Gruppo Mediaset.