STORIE DI VIOLENZA, IL RACCONTO DI IRIS:“SONO GUARITA”

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Immagine di Ennio Tirabassi

«Quando per la prima volta ho avvertito la sensazione di essere malata e trovato la forza di gridare ‘vivo con un mostro’»

Non ha vergogna Iris a raccontare la sua vita a partire dai 28 anni quando ha incontrato l’uomo sbagliato, al quale ha permesso di oltrepassare il limite del rispetto. E varcarlo procura solo del male. “Un ladro di amore che ora ho perdonato ma di cui desidero parlare quale esempio di pericolo”.

Si rivolge alle donne che si sentono inferiori, raccontando dalla sofferenza al riscatto. “Avevo 27 anni, un matrimonio alle spalle e una figlia di 5 anni da amare. Tra insicurezza ed euforia ricostruivo la mia vita quando ho incontrato Vittorio, un ragazzo bello che parlava d’amore. Oltre a chiedermi soldi per comprare il vino, rubava anche la mia lucidità. Lentamente, in un modo orrendo, quando non era sobrio ma sotto effetto dell’alcol, sputava su di me saliva e frustrazioni sottoponendomi a ogni tipo di angherie. Ho tenuto nascosto tutto ai miei cari tutto mentre cercavo di comprendere quell’alternanza di gentilezza e abusi. Rimasi incinta nel contempo e Vittorio affondò nella mia fragilità facendomi dubitare persino di me stessa e abusando sessualmente di me. Io mi lasciavo usare.Ne sono uscita grazie a me stessa, alle mie figlie, alla fede. Non so dire esattamente in quale momento è cambiato qualcosa in me, credo quando per la prima volta ho avvertito la sensazione di essere malata e trovato la forza di gridare “vivo con un mostro”. Adesso con le tue ragazze siete una famiglia serena, come vedi la giovane donna che ha permesso a qualcuno di esercitare violenza su di lei?”Mi sono perdonata, anzitutto. Guardo con tenerezza alla Iris di allora, nutro per lei infinita stima per il coraggio di andare oltre il giudizio e chiedere aiuto. Nessuno si salva da solo, neanche io l’ho fatto. Ho accettato la mia debolezza, l‘ho amata poi la famiglia ha fatto la sua parte non lasciandomi più sola. Alle mie figlie sto insegnando a rispettare sé stesse e rispettare gli altri. Alle mamme e ai bambini che subiscono violenza dico di non chiudersi, di gridare aiuto. Al resto del mondo dico di fare di più. La cronaca indica che qualcosa non va nel sistema adottato a tutela delle donne”.