STEFANO AZZENA E LE SOVRAPPOSIZIONI TEMPORALI DELL’ARTE

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DAL 2 AL 4 AGOSTO LA PERSONALE DELL’ARTISTA A LADISPOLI.

di Alessia Latini

Che il dialogo con il tempo sia cosa che l’arte può attuare lo esprimono le opere di Stefano Azzena. Artista dedito alla ricerca, l’ultimo periodo della sua produzione testimonia l’approdo a uno stile nel quale le tecniche, negli anni studiate e applicate, si uniscono per amalgamarsi e dar vita a quei colloqui temporali ai quali l’artista ci ha abituato.

Originario di Roma, all’età di diciannove anni trasferitosi a Ladispoli con la famiglia, presto Azzena parte per Londra dove soggiorna per cinque anni. È qui che inizia a dedicarsi nuovamente a quella passione che coltivava già da bambino, il disegno. Qui frequenta un corso di pittura, torna a lavorare con i colori e la materia. “Andavo almeno una volta a settimana alla Tate Modern” racconta, illustrando come dai primi figurativi il suo interesse si soffermi presto sulla sintesi, sull’astratto. Nel 2006 il ritorno a Ladispoli e la prima personale.

“Ho conosciuto Filippo Conte che, dopo aver visto le mie opere, mi ha invitato a fare una mostra” spiega. Un’esposizione che ha avuto successo, commenta, e che lo ha stimolato a continuare. Partecipa a diverse esposizioni. Lavora sulla materia, disegna, dipinge, assembla. Con materiali di recupero dà vita alla serie delle “opere effimere”.

È lo sguardo dell’arte che dona agli oggetti una valenza che oltrepassa il loro semplice utilizzo. Come i fogli di carta colorati e stropicciati con i quali alcuni anni fa, Stefano realizza, con il figlio “Scatti di scarti”.

Oggi nei lavori di Azzena le sovrapposizioni temporali si delineano attraverso l’incontro di quei linguaggi dell’arte che l’autore negli anni ha studiato e sperimentato. Rinvii storici, non di rado stilizzati, suggeriti eppure fortemente caratterizzati, emergono da intarsi cromatici e materici che l’autore compone.

Dallo stencil allo spray, dall’acrilico all’olio, nelle opere di Azzena supporti e strumenti di lavoro si uniscono. Passa al collage e poi al décollage. Nel 2009 la sua attenzione si sofferma sull’arte classica: “Ho voluto riproporre in chiave contemporanea quelle opere che secondo me ci hanno lasciato tutto” dice l’artista. Affermando, attraverso i suoi lavori, la forza evocativa di un passato mai tramontato, la potenza espressiva di indelebili passaggi, l’immediatezza del dialogo tra citazioni e contemporaneità.

Una retrospettiva di Stefano Azzena dal titolo “Capolavori fuori dall’ordinario” verrà inaugurata venerdì 2 agosto alle ore 10 presso il Circolo Chaplin di Ladispoli. L’esposizione è visitabile nella struttura di via Duca degli Abruzzi 97 fino a domenica 4 agosto.