Ardita: “Per il Governatore Zingaretti la stazione di Ladispoli è di serie B?”
“Ieri mattina mi sono recato alla stazione di Marina Di Cerveteri per vedere il funzionamento dei bagni dopo che molti pendolari di Ladispoli mi avevano rappresentato una palese differenza. Nello scalo di Ladispoli mi avevano rappresentato una palese differenza. Nello scalo di Ladispoli le toilette sono ancora chiuse, mentre a Marina di Cerveteri sono già aperte, nonostante i lavori di ristrutturazione siano iniziati dopo e finiti prima, con tanto di inaugurazione. Ovvio che ci sia qualcosa che non funziona, l’amministrazione comunale di Ladispoli vuole vederci chiaro visto che è in ballo la funzionalità di una struttura frequentata giornalmente da oltre novemila pendolari”.
Le parole sono del delegato alle problematiche dei pendolari, il consigliere comunale Giovanni Ardita, che ha lanciato un messaggio forte e chiaro alla Regione Lazio. “Ho accertato – prosegue Ardita – che i bagni della stazione di Cerenova sono stati aperti senza l’attivazione della gettoniera e con funzionante servizio di vigilanza della stessa ditta delle pulizie che si occupa del sottopasso dello stesso scalo, senza aver definito la convenzione con le Ferrovie dello Stato. Dopo 9 anni invece che sono rimasti chiusi i bagni della stazione di Ladispoli, i viaggiatori che transitano nello snodo di piazzale Roma lamentano la mancanza delle toilette ed il fatto di dover andare alla frenetica ricerca di un bar in caso di bisogno. Una situazione vergognosa. Non siamo una città di serie B, la chiusura del cantiere nella stazione di Ladispoli era prevista per il 31 dicembre dello scorso anno, invece i lavori proseguono a rilento, le toilette sono state ristrutturate ma ancora sono chiuse. Per non parlare del fatto che in entrambe le stazioni non ci sono i display sui binari per verificare arrivi e partenze dei treni, non esistono orologi sulle banchine. Infine ho chiesto che venga aperto sul piazzale Roma uno sportello informativo per i turisti. Non molleremo la presa – conclude il consigliere Ardita.