Da 22 anni è uno dei cantautori più apprezzati, Massimo Di Cataldo ci racconta come non rimanere imprigionati nel mondo virtuale di sms e condivisioni
Si è esibito sul palco del Summer Village 2017 di Santa Marinella ed è stato un successo travolgente. Massimo Di Cataldo, uno dei cantautori più famosi della storia musicale italiana, ha acceso le notti estive sul litorale snocciolando i suoi più grandi successi degli ultimi venti anni.
“Se adesso te ne vai”, “Scusa se ti chiamo amore”, “Bella come sei”, hanno fatto cantare le centinaia di persone accorse nel centro storico di Santa Marinella per ascoltare uno strepitoso live.
Ma quale è la sua canzone preferita?
“Prima in assoluto – risponde De Cataldo è certamente “Cosa rimane di noi”, estratto di un album del 1997. Ad accompagnare questa preferenza però, anche tanti altri brani, come “Schegge di luce” e “Se adesso te ne vai”, brano conosciuto anche fuori dall’Italia”.
A chi dedica le sue canzoni?
“Sinceramente non vi è alcun soggetto in particolare. Anzi, le parole dei miei testi sono spesso dettate da quello che al momento attraversa la mia mente. ovvero quel qualcosa di introspettivo che non ha un volto e che allude alla vita, ai sentimenti e alle emozioni proprie”.
Il concerto a Santa Marinella è iniziato con il nuovo singolo “Prendimi l’anima”, brano uscito a maggio. Come mai il tema sulla difficoltà di comunicare?
“Quello della comunicazione oggi giorno è diventato un problema sempre più evidente. I telefonini, i computer, i social sono tutti ormai degli ostacoli per la comunicazione. Eravamo abituati a guardarci negli occhi, oggi invece spesso anche a cena con gli amici, la comunicazione si interrompe a causa di un messaggino, oppure un nuovo post, un video condiviso sui social network. E “Prendimi l’anima” parla un po’ di questo. Abbandonarsi in rete può essere possibile e, a volte, può andare bene, ma ciò che consiglio è anche spegnere il proprio dispositivo per staccarsi dalla vita virtuale. Non c’è cosa più bella che trascorrere una serata con gli amici, limitando l’uso dello strumento elettronico senza il quale, al momento, ognuno di noi si sente perso”.
Cosa ne pensa della nuova epoca digitale, dei social e del mondo virtuale che, in gran parte oggi, hanno sostituito la comunicazione vera e propria?
“I social network sono davvero utili, sono diventati nel tempo, dei veri e propri strumenti di comunicazione, che permettono di mantenere anche contatti a distanza. Chiaramente, ciò dipende anche dall’uso quotidiano che se ne dà. Se pensiamo di sostituire un social network con la vita reale è un grande errore, poiché quelli in rete, sono semplicemente contatti e i rapporti sono ben altro e, in quanto tali, vanno nutriti diversamente”.
Qual è quindi il messaggio di “Prendimi l’anima”?
“Lasciarsi trasportare dalla vita reale, ovvero da qualcosa che non sia soltanto uno strumento che tiene sintonizzati in rete. Spegnere di tanto in tanto il cellulare o la connessione dati può essere un bene, soprattutto durante una serata a tavola con i propri amici”.
Beatrice Pucci