L’oggetto si trova a circa un migliaio di anni luce di distanza dalla nostra stella, nel sistema solare chiamato HR 6819 visibile ad occhio nudo nella costellazione del Telescopio, riconoscibile nell’emisfero australe.
di Pamela Stracci ©
Lo scorso 6 maggio è stata annunciata la scoperta di un buco nero, il più vicino attualmente noto alla Terra tra tutti quelli fino ad ora trovati. Questo wormhole ha una massa pari a quattro volte quella del nostro Sole.
A rintracciare il gigante spaziale, è stato il team di astronomi dell’European Southertn Observatory di La Silla in Cile con il telescopio MPG/ESO mentre monitoravano una stella orbitare ogni 40 giorni attorno ad un oggetto inizialmente indefinito che poi si è rivelato essere questa singolarità spazio temporale. La sensazionale scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica Astronomy & Astrophysics: “Un oggetto invisibile con una massa almeno 4 volte quella del Sole non può che essere un buco nero“, queste le parole di Thomas Rivinius, a capo del team di scienziati.
La vicinanza di questo wormhole con il nostro sistema solare ne permetterà uno studio più ravvicinato, in termini astronomici e astrofisici, facendo da apri pista per la comprensione di altre anomalie stellari irrisolte, con l’intento di studiare il comportamento e la vita delle stelle e la formazione ed evoluzione del nostro universo.