Il centro di documentazione (ICCD) dei Beni Culturali valorizza i ricordi personali mettendoli al centro della narrazione del patrimonio cultuale italiano con #scenedaunpatrimonio, il nuovo portale dell’archivio fotografico.
di Barbara Civinini
Passi echeggiano nella memoria, lungo il corridoio che mai prendemmo, verso la porta che mai aprimmo, scriveva nei suoi “Quattro quartetti” Thomas Stearns Eliot. E se invece quella porta la volessimo aprire? Adesso basta un click sul portale messo a punto dal Centro di Documentazione (ICCD) dei Beni Culturali, per scoprire il nostro patrimonio e anche come lo abbiamo vissuto. #scenedaunpatrimonio è nato dall’idea che attraverso la fotografia privata e familiare sia possibile raccontare il patrimonio culturale e la sua storia.
Così, il portale ICCD fa rivivere la nostra bella Italia attraverso i ricordi dei suoi cittadini. Credo all’idea del patrimonio culturale come un flusso continuo da fotografare nel suo scorrere, spiega Carlo Birrozzi, direttore ICCD. Un bene vitale, una marea sempre in movimento, prosegue, che desideriamo rendere accessibile a tutti, accogliendone e restituendone il punto di vista. In fondo, i ricordi e le fotografie consolidano e completano in modo semplice e partecipativo la visione collettiva del patrimonio culturale italiano. In questo modo ogni ricordo diventa un tassello per ricomporre un’idea più ampia della nostra grande bellezza. Nel portale, dunque, c’è un universo fatto di spazi pubblici, piazze, musei, opere d’arte, ma anche di momenti di condivisione sociale e culturale come le processioni, le gite fuori porta, il made in Italy e il rito laico della partita domenicale.
E così ecco com’era nel 1966 Trinità dei Monti, a Roma, nella foto di Giovanni Schultze, o la candida processione della Madonna della Rosa, a Strettura di Spoleto, immortalata da Sandro Argenti nel 1956, o ancora una foto della squadra cilentana Bellosguardese nel 1970. L’archivio, diviso per raccolte tematiche, è in continua evoluzione e invita alla navigazione.
Le prime raccolte lanciate sono state quattro: “Souvenir” per restituire il patrimonio artistico, archeologico e architettonico attraverso uno sguardo privato; “Devozione” per raccontare com’è vissuta la fede con i riti collettivi nei centri grandi e piccoli; “Una piazza a…” per raccontare le piazze più amate, da quelle monumentali a quelle dei piccoli borghi; “Il paese del pallone” per restituire tutto il fascino dei campionati di calcio minori capaci di riunire un’intera comunità. Ma se ne sono già aggiunte altre sei, dal “Design”, all’”Archeologia”, agli “Spazi urbani”. Magari con questo progetto – dice il fotografo dell’Istituto, Alessandro Coco, come riporta La Stampa – aiuteremo qualcuno a carpire di nuovo la bellezza irripetibile di un momento.
Per contribuire alle raccolte è sufficiente iscriversi al portale e caricare le proprie fotografie seguendo le istruzioni. Il sistema accetta anche il formato analogico. Secondo indiscrezioni di corridoio le prossime raccolte in programma saranno dedicate all’edilizia rurale e all’Italia vista dall’alto.
