SOLE AMICO o NEMICO?
Esporsi ai raggi solari con il massimo beneficio e senza danni.
Sui benefici o “malefici” del sole girano moltissime notizie contrastanti. Ma quale fondamento hanno e soprattutto come dobbiamo comportaci nell’esporci ai caldi raggi del sole estivo? Un argomento quanto mai scottante su cui fa chiarezza la naturopata Monica Bertoletti (www.food4care.it), alias Monique Bert, nel gruppo Medicina Evolutiva, Naturopatia e Dentosofia e coautrice Tiroide Approccio Evolutivo, gruppo fb creato dal dr Andrea Luchi.
“Traendo spunto da un recente libro di Richard Béliveau, Vivere Anticancro, Sperling & Kupfer, vi espongo un sunto sulla base dei più recenti studi e statistiche. Quando ci esponiamo al sole, la reazione naturale della pelle è di produrre un film protettivo, costituito dalla melanina, deputata dall’evoluzione per la protezione dai raggi UV: essa assorbe l’energia delle radiazioni, riducendo il danno alle cellule e dà il colorito abbronzato. Sì, avete capito bene, l’abbronzatura è una reazione infiammatoria dell’organismo, con cui cerca di difenderci dal danno!
A volte l’epidermide però può anche avere delle reazioni abnormi, la più comune delle quali è la scottatura solare, dovuta a un’eccessiva o prolungata esposizione ai raggi UV senza adeguata protezione; così come potrebbero esserci reazioni anomale anche alle normali esposizioni: si tratta dell’eritema.
Le irritazioni sono rischiose, non tanto nell’immediato, ma sono cumulative, manifestandosi nel tempo con invecchiamento precoce e, nei casi più gravi, tumori.
Il sole è davvero fondamentale per la vita: basti pensare alla fotosintesi clorofilliana. Ma non solo, il sole controlla, tramite il ciclo nictemerale, molte funzioni fisiologiche dell’essere umano, grazie all’orologio biologico del nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo nel cervello”.
SOLE E VITAMINA D
“L’azione dei raggi UVB trasforma a livello cutaneo una molecola che, a partire dal colesterolo, sintetizza, grazie all’intervento di fegato e reni, la vitamina D nella forma attiva, che svolge un ruolo fondamentale nell’assorbimento del calcio e del fosforo, importanti regolatori della massa ossea, ma anche di molte azioni immunitarie oggi più che mai studiate e davvero importanti, grazie al fatto che la vitamina D è in realtà un potente steroide.
Se l’irraggiamento avviene per un periodo di tempo breve si ha produzione di vitamina D ed altri benefici come un buon funzionamento del sistema endocrino, effetti positivi sull’umore e curativo su affezioni della pelle come l’acne e la vitiligine, ma se le esposizioni sono eccessive, la troppa energia aumenta il rischio che altri costituenti cellulari vengano colpiti e danneggiati. In particolare, alla nostra latitudine, il sole produce vitamina D dalle 10 alle 14 circa (verificate la vostra, ma le variabili son relative), da maggio a settembre. Un po’ pochino per averne delle buone quantità. Anche potendo prendere il sole ogni giorno in quella fascia oraria, un meccanismo autobloccante farebbe sì che dopo sole 20.000 UI di produzione di vitamina D, per quel dì basta! Per questa ed altre ragioni riteniamo indispensabile l’assunzione quotidiana della vitamina D, da valutare sempre con il medico”.
IMPRUDENZE DA EVITARE
“Occorre quindi esporsi al sole usufruendo dei benefici, evitando le conseguenze nefaste dei raggi UV.Gli orari meno indicati per esporsi sono quelli compresi fra le 11 e le 14, quando i raggi colpiscono la pelle in modo più diretto e sarebbe opportuno usare una protezione molto alta, ma sono gli stessi orari in cui potrebbe formarsi la vitamina D. Anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale: mangiare male (fritti e cibi elaborati) durante l’esposizione solare aumenta i processi ossidativi della pelle e quindi il rischio di reazioni anomale e dermatiti”.
COME ESPORSI AL SOLE
“Negli ultimi dieci anni la ricerca dimostra che chi si espone eccessivamente al sole ha un maggior rischio di tumori della pelle, fra cui il famigerato melanoma, il cui fattore di rischio principale è l’esposizione occasionale e intensa al sole, mentre un’esposizione graduale, moderata e continuativa non ha affatto impatto negativo, anzi potrebbe, in certi casi, ridurre l’incidenza di alcune tipologie di cancro. La tecnica migliore per prevenire danni alla pelle, ma anche scottature ed eritemi è di esporsi i primi due o tre giorni, solamente per 10’ senza protezione solare (poco più o poco meno a seconda del proprio fototipo): si stimola la giusta produzione, protettiva, di melanina. E poi aumentare ad almeno 20’, sempre con le precauzioni personalizzate.
Rischia maggiormente chi è stato esposto nell’infanzia, ma anche chi ha subito esposizioni eccessive in età adulta. In passato era molto raro, ma dagli anni ’50 in poi la sua incidenza aumenta di circa il 5% all’ anno.
Per avere diversi benefici dalla luce solare non è necessario stare immobili sotto il sole come lucertole per ore ed ore, è sufficiente rimanere all’aria aperta, vestiti normalmente, almeno un’ora al dì.
Pur avendo il grande beneficio della produzione di vitamina D, il sole è così potente da costringerci a usare una estrema cautela nei suoi confronti: occorre esporsi a dosi quanto più modeste possibile, in modo da averne benefici, ma scongiurare i pericolosi rischi. Per la produzione di vitamina D dobbiamo stare all’aria aperta, perché i raggi UVB spesso filtrano attraverso i vestiti (dipende dalle stoffe) e il vetro”.
I RAGGI CANCEROGENI
“Gli ultravioletti sono raggi invisibili di tre categorie. UVA: sono i più abbondanti, penetrano profondamente nella pelle e causano danni gravi, provocano la formazione di radicali liberi che degradano le fibre del collagene e determinano l’invecchiamento precoce della pelle. I risultati delle più recenti ricerche indicano che gli UVA contribuiscono alla progressione del cancro cutaneo.
UVB: sono più carichi di energia, ma sono i meno numerosi (5%), vengono bloccati in parte dallo strato di ozono, ma a causa del buco ivi presente arrivano a terra meno schermati dagli strati atmosferici e quindi più pericolosi. Sono causa di eritema e recenti studi hanno dimostrato che questa reazione è la manifestazione visibile e molto dolorosa di un processo di guarigione innescato dalle cellule sane in risposta al danno causato dagli UVB. E’ quindi una reazione infiammatoria che consente di rigenerare la cute, tuttavia il processo non è perfetto e cellule alterate possono sfuggire al processo, diventando cancerose. Inoltre una esposizione a questi raggi causa formazione di radicali liberi e infiammazione patologica: due condizioni che favoriscono lo sviluppo di cellule precancerose.
Entrambi questi tipi di raggi sono cancerogeni per eccellenza, capaci di provocare quelle mutazioni che preludono alla comparsa di cellule cancerose e sono anche capaci di modificare l’ambiente per favorire la progressione.
UVC: sono molto pericolosi, ma completamente assorbiti dallo strato di ozono”.
FILTRI SOLARI: EVITARE QUELLI CHIMICI
“Occorre evitare a qualunque costo i colpi di sole e il consiglio è di cospargersi di crema protettiva, con filtri fisici, naturali, che non si ossidano a contatto con la pelle, non si alterano al sole e offrono una protezione più duratura anche per i bambini. Quelli chimici invece si alterano più facilmente e possono dare reazioni allergiche. Evitiamoli ad ogni costo, insieme agli interferenti endocrini!
Il cattivo utilizzo delle creme solari è un fattore che può aumentare il rischio di tumori della pelle: se ci si abbronza molto, utilizzando creme a bassa protezione, favorenti l’abbronzatura, significa che i danni al DNA si sono già prodotti.La crema di protezione preventiva invece riduce diversi tipi di tumore e sono indicati i fattori di protezione medio alta se ci si espone oltre i 15/20 minuti. (Valutazioni da personalizzare sempre, anche in base ai propri fattori di rischio)”.
ALIMENTAZIONE
“Un’alimentazione adeguata, ricca di verdura cruda e frutta fresca, soprattutto nei toni del rosso (pomodori, ciliegie) e dell’arancio (carote, melone, albicocche, papaia), stimolerà in modo naturale la melanina e aiuta a combattere i radicali liberi. Bere tè verde è l’ideale, per effetto dei suoi potenti antiossidanti”.
RIMEDI NATURALI
“Se invece avete rischio di eritemi, può essere di aiuto per un mese prima assumere 50 gocce di macerato glicerico o gemmo derivato di Ribes Nigrum, la mattina e 50 gtt di Alnus Glutinosa, una volta al dì, la sera, perché son rimedi specifici per prevenire dermatiti da fotosensibilizzazione.
Se vi siete già scottati, ottimo ed efficace è l’oleolito di Iperico, come dopo sole, (non usare per esporsi, perché è foto sensibilizzante), insieme a qualche goccia di olio essenzialedi Lavanda: disinfiamma la cute arrossata, lenisce e favorisce la rigenerazione cellulare.
PROTEGGERSI!
“Insomma possiamo considerare il sole come un alimento e come dagli alimenti, possiamo avere benefici o rischi, se ne assumiamo in modo moderato, con continuità avremo benefici, mentre le megadosi rischiano di fare un grandissimo danno! La raccomandazione dell’American Cancer Society è di proteggere la pelle evitando inutili esposizioni al sole. Richard Béliveau, fra i più grandi ricercatori oncologi viventi, – conclude Monica Bertoletti – afferma con granitica e documentata scientifica certezza che i cambiamenti negativi nello stile di vita, soprattutto alimentari, ma anche utilizzo di tabacco, alcool, esposizione non protetta a raggi UV, mancanza di movimento fisico, amplificano con sorprendente rapidità l’incidenza della malattia cancro, influenzando la funzione dei geni anomali presenti nei tumori microscopici, che tutti abbiamo fin dal seno materno o poco dopo, risvegliando i tumori latenti per accelerarne la progressione verso stadi più avanzati”.