Vaccini polivalenti. L’ipotesi: «Va ripetuto dopo 7 mesi, e per diversi anni»
Torniamo a parlare di virus in occasione delle dichiarazioni odierne in merito al vaccino anti covid-19. É un vaccino a tempo: la copertura dura circa 7 mesi dunque va ripetuto e chissà per quanti anni. La notizia, diffusa dai maggiori quotidiani nazionali, non rappresenta una vera novità, già si vociferava la possibilità che non durasse per sempre. Quesito sollevato in seguito alla proposta di un passaporto vaccinale, considerato difficile da concretizzare qualora la copertura venisse garantita soltanto per un breve lasso di tempo.
L’idea è quella di seguire un iter simile al vaccino influenzale. Non sorprende quando ad indicarlo sono le case produttrici dei vaccini. Non è stato ancora ufficializzato nulla, però fa notizia:
“La conferma è arrivata dall’azienda americana Moderna che, in uno studio dell’Università del Nuovo Galles pubblicato sul sito medrXiv, afferma come la copertura è garantita per un periodo non superiore agli otto mesi”. (ilgiornale.it)
“Si sta valutando la durata degli anticorpi, ad oggi abbiamo solo informazioni che riguardano la protezione fino a sei o sette mesi. Si presume che ci sia una protezione da stabilire per i diversi vaccini e che oscilla tra i 9-12 mesi. A quel punto potrebbe esserci la necessità di rinforzare la risposta immunitaria“, afferma al Messaggero il prof. Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano. Che conclude, profetico, l’intervista con “abituiamoci a pensare che avremo a che fare con il Covid come una presenza fissa negli anni e quindi serviranno campagne vaccinali mirate”.
Sul rebus delle varianti si dedica ilcorrieredellasera, che riporta la dichiarazione di Andrea Carfi, capo della ricerca per le malattie infettive di Moderna, il quale sostiene che “si punta a trovare formule multivalenti come l’antinfluenzale. Una dose contro 4 virus”. L’indiana, è la variante più pericolosa? Lo scopriremo nelle prossime pagine.
Alla domanda: Si può donare il sangue dopo aver ricevuto il vaccino per il COVID-19?
La nota spiega che: i donatori vaccinati con virus inattivati, con vaccini che non contengono agenti vivi o vaccini ricombinanti (come quelli al momento disponibili in Italia) possono essere accettati alla donazione di sangue ed emocomponenti dopo almeno 48 ore da ciascuna somministrazione.