SIAMO OSTAGGIO DI QUESTE CICLABILI

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A CERENOVA E LADISPOLI NON MOLLANO LA PRESA I RESIDENTI DI VIA AGYLLA E VIA VENEZIA DELUSI DALLA MODALITÀ DEI LAVORI

«Siamo ostaggio di questa ciclabile». La bilancia pende a favore dei contrari. E tra questi rientra anche chi in genere gradisce il tracciato per poter andare in bicicletta. Ma a essere contestata è la modalità con cui sono stati eseguiti i lavori e soprattutto dove è stata fatta passare la pista.

Vale per Cerenova, frazione cerveterana, vale anche per Ladispoli, specie in alcune aree come in via Venezia. E i comuni poi sono costretti a inseguire soluzioni ai problemi che si creano. Come un effetto domino è cambiata la viabilità a Cerenova, scatenando le ire di automobilisti e residenti perché gli aggiustamenti in corso d’opera sono destinati a creare caos di fronte alla scuola e poi perché sostanzialmente la carreggiata è stata ridotta per poter completare il progetto.

Così via Agylla, il primo accesso della località balneare, è diventato a senso unico e percorribile solamente in entrata. Una misura necessaria per il Granarone.
«Questa arteria – spiega il sindaco, Elena Gubetti – è una delle più trafficate di Cerenova – e oltre ad un grandissimo numero di abitazioni, c’è un plesso scolastico e la caserma dei vigili del fuoco. Con la realizzazione della pista è sorta la necessità di progettare una nuova viabilità che garantisse una maggiore fluidità e sicurezza a tutti, veicoli, mezzi del trasporto pubblico locale, pedoni e ciclisti. Per quanto riguarda l’uscita gli automobilisti potranno percorrere o viale Benedetto Marini, immettendosi poi sulla Fontana Morella, o uscire al bivio dell’Aurelia all’altezza di largo Finizio».

Reagiscono i cittadini. «Non so chi ha deciso questo – scrive pubblicamente Giorgia – ma con il senso unico devo fare tutto il giro di Cerenova per tornare a casa». «Secondo me il senso unico era obbligatorio per evitare brutti incidenti – è il pensiero di Paolo, altro residente – forse però sarebbe meglio togliere in quel tratto la ciclabile».
Enzo Musard, presidente del comitato di zona: «Ma qualcuno si è reso conto che per portare i figli a scuola in via Castel Giuliano adesso bisogna uscire da Cerenova nord e rientrare a sud? In più l’autobus Cotral dovrà cambiare percorso, ben distante dal plesso. Tutto questo è sconcertante. Genitori e comitati di classe stanno promuovendo proteste in varie forme, compreso il blocco delle lezioni e l’assenza degli alunni dalla scuola.
Stesso problema per andare dai pompieri. Tanti chilometri e disagi inutili per un percorso pedonale studiato da chi, evidentemente, ignora del tutto il nostro contesto urbano».

Si attiva la classe politica. «È una Giunta che governa male questo territorio – punta il dito Riccardo Marinelli, presidente del circolo litorale Lazio Fratelli d’Italia – confido nelle prossime elezioni dove si potrà votare chi asfalterà le strade, porterà illuminazione in molte vie e cancellerà questo affronto paesaggistico della pista ciclabile».

Il caso di via Venezia. A Ladispoli ruspe e operai di nuovo in azione per la ciclopedonale. Dall’inverno scorso sono iniziati ma interrotti diverse volte. Transenne tolte, poi rimesse, smantellate nuovamente e ora di nuovo al loro posto. Il tracciato rosso poi sfasciato. Un tira e molla che continua a creare grattacapi ai residenti che vivono non solo in via Venezia ma anche nelle strade limitrofe come via Napoli, via La Spezia, via Palermo e via Fiume. Questa volta però il cantiere dovrebbe essere definitivo partendo dall’incrocio tra via Ancona e via Venezia, davanti ai giardini pubblici e alla chiesa Santa Maria del Rosario, per arrivare su in via Rapallo. E qui è stato risolto il dilemma: il tracciato, come spiegato già dall’amministrazione comunale, passerà da via Oneglia (tagliando, dunque, per un tratto, su via Rapallo) e via Spinelli e da lì raggiungere piazzale Roma e quindi lo scalo ferroviario.

Tante proteste per un altro cantiere che da quasi un anno tiene in ostaggio i cittadini.
Il nodo Faro. I residenti e i commercianti hanno protestato anche per il possibile cambio di viabilità: via dei Delfini a senso unico così come via Ippocampo. Sono quasi 300 le firme raccolte per far cambiare idea a Palazzo Falcone. «Non siamo contrari a prescindere – spiega uno dei fautori dell’iniziativa – ma c’è considerare che si potrebbero creare seri problemi per il traffico e in più una vivibilità per i residenti che andrebbe a complicarsi: è una follia a nostro avviso rendere una strada così larga come via dei Delfini a senso unico»