Con l’organizzazione della Settima Conferenza dei siti Italiani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo intende riattivare l’organizzazione periodica e cadenzata di incontro e confronto fra tutti i soggetti che concorrono alla conservazione e gestione di questo straordinario patrimonio, in un percorso che vede da sempre la collaborazione tra le istituzioni nazionali ed internazionali. Quest’anno la Conferenza Nazionale vuole dare spazio alla riflessione che accompagna l’avvio dell’istituzione dell’Osservatorio sui Siti del Patrimonio Mondiale italiani, che il MiBACT intende costituire in affiancamento e a sostegno dell’attività dell’attuale Ufficio UNESCO che opera presso il Segretariato Generale. Un Osservatorio per monitorare, comprendere, valutare, orientare. Con l’aumentare del numero di siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale nasce la consapevolezza della necessità di un luogo dove portare avanti una riflessione più ampia sul ruolo di questo patrimonio e sulle misure necessarie per proteggerlo, come impone la Convenzione stessa, attraverso percorsi che si allargano alle riflessioni più recenti sul ruolo della cultura e sulle sue ricadute sociali ed economiche. Tali temi si collegano al più ampio dibattito sui legami tra le diverse espressioni culturali – materiali e immateriali – e tematiche relative alla diversità culturale e allo sviluppo sostenibile, al centro delle agende delle Organizzazioni afferenti alle Nazioni Unite ed, in primis, dell’UNESCO. L’Osservatorio, promosso dal MiBACT, vuole essere concepito come un luogo di integrazione e di contatto – in materia di gestione del patrimonio mondiale – tra i vari livelli amministrativi di governo e le istituzioni coinvolti nella gestione dei siti Unesco, le università e gli altri enti di ricerca, nonché con i settori professionali e di rappresentanze della società civile Il patrimonio culturale, di cui i Siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale rappresentano un’eccellenza, è ormai unanimemente riconosciuto quale risorsa per le comunità che lo detengono. Ascrivere nella categoria “risorse“ il patrimonio culturale implica, nell’ottica della sostenibilità, un utilizzo delle Per informazioni Segretariato Generale – Servizio I – Coordinamento e relazioni internazionali – Ufficio UNESCO – mail: 7conferenza.unesco@beniculturali.it tel. 06 6723 2546 – 2130 – Sito istituzionale MiBACT: www.beniculturali.it risorse tale da non pregiudicarne la disponibilità per le generazioni future: la Risorsa deve essere conservata, la Risorsa deve essere rigenerata. Saper individuare e rafforzare meccanismi capaci di coniugare la conservazione e la continua rigenerazione delle risorse culturali implica infatti la capacità di sviluppare politiche capaci non solo di conservare le testimonianze materiali, ma anche di creare nuova cultura. Perciò, ferma restando la priorità della conservazione del patrimonio nella sua consistenza materiale, come condizione necessaria alla trasmissione dei valori, il riconoscimento della multidimensionalità dei fenomeni culturali pone l’attenzione sulla rilevanza della gestione. Al di là delle riflessioni di carattere teorico, questa capacità necessita di strumenti operativi che consentano di disporre di dati e di analisi per poter governare i processi sulla base di elementi conoscitivi adeguati; si tratta cioè di tradurre le esigenze di politiche “evidence based“ in azioni concrete. Si prevedono, per l’Osservatorio, in questa fase, tre distinti ambiti di attività: – monitorare lo stato dei siti UNESCO italiani, attraverso la sistematizzazione di informazioni e dati di base, già noti e disponibili, relativi alla descrizione di ciascun sito (perimetri, cartografie, sistemi gestionali, ecc.) al suo stato di conservazione, alla sua attività; – rilevare e valutare gli impatti delle strategie e delle azioni poste in essere ai diversi livelli; – realizzare e promuovere iniziative, indagini e studi su temi specifici relativi alle tematiche legate all’attuazione della Convenzione 1972, nelle più ampie connessioni ed integrazioni . La Conferenza, partendo dagli interventi dei relatori esperti nei diversi ambiti operativi dell’Osservatorio, si articolerà in successivi tavoli di discussione che si costituiranno su tematiche specifiche e/o per ambiti di appartenenza dei siti, in cui i rappresentati dei Siti Italiani potranno confrontarsi sulla base delle proprie esperienze. I risultati dei tavoli confluiranno nella discussione finale da cui verranno tratte le conclusioni della Conferenza, ricomposte in un documento finale. La Conferenza sarà altresì preceduta da una serie di incontri preparatori in occasione di appuntamenti anche internazionali in cui saranno approfondite tematiche su cui si ritiene utile un più ampio dibattito ed in particolare: stati di conservazione, pianificazione territoriale e analisi degli impatti; integrazione dell’offerta culturale territoriale; gestione dei flussi turistici.