Il 7 settembre 1943. Senza memoria non c’è futuro, ricordiamo un evento doloroso per la nostra città.
Il prossimo 7 Settembre ricorrerà il settantanovesimo anniversario del bombardamento su Santa Marinella e della inutile strage di civili che ne derivò, le vittime di quel vile atto terroristico furono undici. A quasi 80 anni da quel tragico evento, senza alcuna valenza di tipo militare, mai nessuno si sia sentito in dovere di custodirne la memoria. In tutto questo tempo, a quei cittadini, non è mai stato dedicato un appuntamento, una ricerca, una lapide o una semplice considerazione. Dalle parole trasmesseci da un anziano residente, siamo riusciti ad individuare alcune informazioni cruciali che però nella ricerca documentaria non hanno dato molti frutti, se non uno.
Nella notte tra il 7 e l’8 settembre del 1943 (ancor più grave per il fatto che l’Armistizio era già stato firmato e quindi l’atto fu doppiamente criminale) nel quale, attraverso un articolo pubblicato il 9 settembre dal Corriere della Sera, viene riportata una sommaria ricostruzione del tragico evento. Il trafiletto, ci racconta di un attacco aereo della RAF che – dopo essersi diretto verso l’alto lazio, al ritorno per liberarsi dei residui del carico di morte, pensò di seminare terrore, morte e dolore nella nostra cittadina.
Una manciata di minuti che sconvolsero gli abitanti, tanto più che le esplosioni durarono per tutta la notte perché, oltre a un missile a “torpedo”, gli altri ordigni erano di uno speciale tipo ad effetto ritardato che esplodevano di ora in ora, provocando ulteriori danni e terrore. Il luogo colpito fu quello intorno alla ex scuola elementare Pirgus. Undici le vittime tra cui, evidenziava il quotidiano, la moglie del famoso attore romano Riento e di una levatrice di Civitavecchia, probabilmente sfollata a Santa Marinella a causa dei devastanti bombardamenti che colpivano la città portuale dal Maggio del 1943.
Nell’ultimo anno ci hanno raggiunto le seguenti notizie.
La signora Adriana Marzola ci segnala che tra le vittime c’era anche un povero pastore abruzzese, di San Nicola di Tornimparte, provincia dell’Aquila. Aveva portato il suo gregge a pascolare nella maremma laziale (a testimonianza del fatto che i tratturi non portavano solo in Puglia) . Morirono con lui anche le sue pecore. Il suo nome era Enrico Milani. La signora Cinzia Cavolina ci ha scritto: sono rimasta molto colpita dall’articolo perché sotto quel bombardamento perse la vita mio nonno Stefano Cavolina e furono feriti mio padre bambino e le mie zie nella proprietà di un loro amico di famiglia il sig. Virgilio Riento che perse la moglie. La sera del 7 Settembre dello scorso anno abbiamo avuto modo di incontrare una nipote del noto attore Virgilio Riento e ci ha comunicato il nome della moglie. La signora, vittima del bombardamento, si chiamava Irma Pulcinelli ed è stata ricordata come gentilissima e premurosa nei confronti dei tanti cittadini che vivevano intorno alla villa.
Facciamo appello a coloro che si occupano della storia cittadina e in particolare modo alla Società Storica di Santa Marinella. Facciamo appello inoltre ai cittadini, agli studenti, alla biblioteca civica ed ovviamente agli amministratori ed in particolare modo all’Assessore alla pubblica istruzione affinché si avvii un virtuoso processo di ricerca, confronto e costruzione di un luogo della memoria per queste vittime innocenti. Riteniamo doveroso infatti, dare seguito alla custodia della memoria in tutte le modalità possibili.
Con l’approssimarsi della data dell’anniversario, diamo appuntamento a tutti coloro che sono interessati a questa vicenda, Mercoledì 7 settembre alle ore 19,00 in prossimità della Anagrafe comunale sul lungomare Guglielmo Marconi. Ci soffermeremo per commemorare le vittime del bombardamento.
Il direttivo del Centro Studi Aurhelio
Nelle foto due giornali dell’epoca e l’incontro dello scorso anno