Essenziale per il benessere della nostra ghiandola a farfalla, ci protegge da stress ossidativo e metalli pesanti
La tiroide, la piccola ghiandola a forma di farfalla posta nella parte anteriore del nostro collo, riveste un ruolo chiave per la nostra salute. Attraverso gli ormoni tiroidei controlla e influenza molte funzioni del nostro corpo, come la respirazione, il battito cardiaco, la temperatura corporea e lo sviluppo del sistema nervoso centrale. Già questo dovrebbe essere sufficiente per comprendere quanto sia importante prendersene cura e conoscere quali siano i nutrienti necessari per il suo funzionamento. Tra questi riveste un ruolo primario un minerale che fu descritto per la prima volta nel 1817, il Selenio, così chiamato perché il suo colore richiama quello della luna, in greco Selene, “colei che risplende”. Ma perché è tanto importante il Selenio per la tiroide? A questa domanda ci risponde la naturopata Monica Bertoletti, alias Monique Bert, ideatrice del gruppo fb Medicina Evolutiva, Naturopatia e Detox e coautrice di Tiroide Approccio Evolutivo, gruppo fb creato dal dr Andrea Luchi.
SELENIO E TIROIDE
“Il selenio è un elemento presente in piccole tracce, ma essenziale per garantire il benessere del nostro organismo ed in particolare della tiroide. Se assunto nelle dosi giuste aiuta questa ghiandola endocrina a funzionare meglio, una sua carenza invece può provocare disfunzioni e squilibri anche molto gravi. Per questo motivo è importante inserire questa sostanza nella dieta quotidiana. Teniamo presente che la tiroide contiene più Selenio rispetto a qualsiasi altro tessuto o organo dell’organismo. Oltre al fatto che preserva la tiroide dallo stress ossidativo e dai metalli tossici come piombo, mercurio, cadmio ed arsenico, il Selenio fa parte di una serie di proteine ed enzimi selenio- dipendenti che regolano la sintesi degli ormoni tiroidei, convertono il T4 in T3 e aiutano a mantenere la giusta quantità di ormoni tiroidei nel sangue e nei tessuti. Aiuta l’organismo a riciclare in modo efficiente le riserve di Iodio e sostiene l’immunità infatti si trova in quantità significative nella milza e nei linfonodi”.
SELENIO ED AUTOIMMUNITÀ
“Sembra che la carenza di Selenio possa innescare una tiroidite cronica autoimmune in soggetti predisposti ed è causa del gozzo e di noduli in molte donne. Nella stragrande maggioranza di pazienti con Hashimoto una dose giornaliera di 200 microgrammi di Selenio porta una diminuzione significativa degli autoanticorpi AbTPO. Altresì adeguati livelli di Selenio proteggono la tiroide dai danni dello Iodio in eccesso e riducono l’infiammazione”.
ANTIOSSIDANTE
“Il selenio è un potente antiossidante. Esso è infatti parte integrante della glutatione perossidasi, una delle più importanti armi endogene contro i radicali liberi, in altre parole un prezioso baluardo a difesa delle componenti vitali della cellula dallo stress ossidativo.
Proprio per questo il selenio viene consigliato per le possibili proprietà anti-aging, anti-tumorali e protettive nei confronti delle malattie cardiovascolari ( in quanto implicato nella fluidificazione del sangue).
Molto studi hanno dimostrato le sue benefiche proprietà oltre che su tiroiditi e ipotiroidismo, anche su osteoartrite, herpes labiale e herpes zoster, cataratta e degenerazione maculare, e declino cognitivoe perdita di memoria. Inoltre è prezioso anche per la salute dei nostri capelli. Essendo coinvolto difatti nella produzione di proteine, presenti negli stessi capelli, migliora (insieme con lo zinco) i ritmi di crescita della nostra chioma”.
FABBISOGNO
“Il fabbisogno giornaliero è valutato tra i 70 e i 200 microgrammi. Dosi superiori potrebbero indurre un ipotiroidismo e favorire il diabete, per cui occorre valutare con attenzione e col medico quanto assumerne, tenendo presente quello che mangiamo e anche che utilizzare continuamente gli integratori senza pause, fa sì che vi sia uno sfruttamento delle vie enzimatiche organiche che può portare a deficit di funzione”.
ALIMENTI
“é molto importante assumere selenio dagli alimenti. I cibi più ricchi di Selenio sono le noci brasiliane, il cocco, il sesamo e i pistacchi. Il fabbisogno minimo è coperto da due noci brasiliane, o un cucchiaio di semi di sesamo o di farina di cocco, oppure una manciata di pistacchi, tenendo conto che in questi alimenti il contenuto può variare parecchio.Il contenuto di selenio negli alimenti vegetali (in particolare broccoli, cavolo, cipolle, aglio e cetrioli) è proporzionale alla concentrazione del minerale nel terreno, quindi estremamente variabile da una regione all’altra del mondo.Buone quantità si trovano anche nelle interiora, nei funghi e nei frutti di mare. A seguire pesci, uova, cereali e lievito di birra.”
INTERAZIONI
“Attenzione a non assumerlo nello stesso pasto con la vitamina C, lasciamo passare almeno 4 ore fra l’assunzione dell’uno e dell’altra: si bloccano a vicenda. L’assorbimento del Selenio si giova dell’acido cloridrico nello stomaco e della vitamina E, per cui assumerlo nello stesso pasto facilita l’assorbimento.Il suo assorbimento è invece ostacolato da caffè, tè, mercurio e fumo”.
CARENZA
“L’importanza del Selenio è confermata dall’incidenza elevata di malattie tiroidee in zone con scarse quantità di Selenio. Il fatto significativo è che bassi livelli di Selenio non alterano la conversione di T4 in T3 a livello della tiroide o dell’ipofisi, ma tale conversione è ridotta in altre cellule dell’organismo.
Soggetti con deficit di Selenio hanno elevati livelli di T4 e di TSH. Integrazioni di Selenio portano a ridurre tali livelli e a normalizzare l’attività della tiroide .
Carenza di Selenio è presente nel 50% di persone a regimi calorici ridotti, cioè se a dieta, dato che giustifica il gran numero di persone con bassa attività tiroidea. In generale la carenza di selenio può ridurre la funzionalità dei muscoli scheletrici, interferire con la produzione dei globuli rossi, modificare la pigmentazione di pelle e capelli e aumentare la fragilità delle unghie. Inoltre può predisporre allo sviluppo di malattie in presenza di stress aggiuntivi come infezioni virali, può essere associata a infertilità maschile e può peggiorare le conseguenze della carenza di iodio, aumentando così il rischio di cretinismo nei bambini”.
RACCOMANDAZIONI
“Evitate come la peste integrazioni di selenio fai da te! – conclude Monica Bertoletti -Dovete rivolgervi al vostro medico e attenervi tassativamente alle dosi prescritte, secondo i tempi e le modalità che il terapeuta riterrà idonee per voi”.
a cura di Miriam Alborghetti