La ruta.
Questa pianta venne regalata ad Ulisse per resistere ai richiami della Maga Circe.
Era una pianta sacra per i Romani. Il racconto popolare narra che la donnola, quando vuole attaccare un serpente la mangi, per rimanere indenne ad un eventuale morso. Nell’antichità poi, per il suo odore sgradevole, veniva utilizzata come bordura intorno alle case per allontanare animali ed insetti.
Parliamo dell’Erba puzza o ruta, Ruta graveolens il suo nome botanico. I più la conoscono per il suo utilizzo per la aromatizzazione della grappa ma la sua utilità più grande ci viene offerta del suo utilizzo omeopatico. La ruta infatti è un rimedio miracoloso per aumentare l’acuità visiva. È il rimedio delle sarte e di chi usa la vista in lavori di precisione.
Viene da me consigliata infatti quando non si riesce più ad occhio nudo ad infilare il filo nella cruna dell’ago. Poi, in ambito sportivo e traumatologico, è quanto di meglio si possa usare per curare gravi tendiniti come l’epicondilite che tutti conosciamo con il nome di gomito del tennista. Provare per credere: curarsi omeopaticamente significa non sopprimere i sintomi ma stimolare nel nostro organismo il processo di guarigione ed il pieno recupero della nostra salute. Meditate gente, meditate!
Marco Tortorici
Esperto in omeopatia dal 1985
Farmacia Salvo D’Acquisto
Via della Stazione di Palidoro, 4